Terminata a Foligno l’ottava edizione del festival musicale Young Jazz, è tempo di bilanci. C’è tempo anche per una polemica, che viene però spenta sul nascere da Romagnoli.
Il bilancio. Migliaia di persone sono arrivate a Foligno attratte dalla musica jazz più sperimentale delle “giovani generazioni” e di “giovane generazione”. Le tante presenze, numerose anche quelle da fuori regione, in cinque giorni di manifestazione hanno quindi premiato l’ottava edizione di Young Jazz Festival.
I suggestivi concerti hanno conquistato il pubblico e le varie ed originali iniziative hanno coinvolto la città di Foligno in maniera unica, creando una connessione magica tra cittadini, turisti e commercianti. Così il “giovane” Young Jazz Festival è diventato ancora più maturo. E a dimostrazione di questo, nel corso di questa edizione, c’è stato anche il suggello ad una importante collaborazione, quella con Umbria Jazz.
Grandi protagonisti, prima di tutto, sono stati naturalmente i concerti. Sempre pieni quelli a pagamento e molto seguiti e partecipati anche i tanti gratuiti, una scelta che anche stavolta ha puntato a far fruire la musica a tutta la città, senza escludere nessuno.
“Il festival – afferma il presidente di Young Jazz Mario Gammarota – anche se sta ormai affermandosi sempre più a livello nazionale, e il successo di questa edizione ne è la prova, non ha perso di vista la città e la sua comunità. Ed è attraverso la forza del jazz che nel nostro piccolo cerchiamo di ricreare una comunità. Un festival insomma come punto di incontro tra le diverse associazioni e le attività commerciali del territorio per creare eventi e progetti non fine a se stessi, ma che lascino invece qualcosa alla città”.
La polemica. Di oggi la notizia di un fraintendimento, nato da presunte dichiarazioni del vicesindaco Romagnoli a cui ha risposto ufficialmente, in difesa di Young Jazz, Carlo Pagnotta. Nel comunicato diffuso questa mattina da Romagnoli, vi è la conferma, tuttavia, che il vicesindaco non ha mai rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale che aggiunge “vorrei precisare che non è mia abitudine né costume accettare il contraddittorio e replicare a quelli che reputo meri “pettegolezzi da corridoio”” e prosegue invitando Pagnotta ad un confronto diretto “lo inviterei caldamente a rendermi edotto circa la fonte a cui fa riferimento e circa le frasi che mi sarebbero state attribuite. Solo conoscendo i fatti, potrò essere messo in grado di confermare o smentire”. Il carattere notoriamente impulsivo di Pagnotta, avrebbe quindi portato ad una polemica su dichiarazioni che non sarebbero mai state rilasciate.