Polemiche dalle opposizioni ma anche dai sindacati sul bilancio di previsione 2022-2024 e le nuove aliquote Irpef, approvati entrambi dal Consiglio comunale di Città di Castello con i 16 voti favorevoli della maggioranza.
Illustrando nel dettaglio il bilancio, l’assessore competente Mauro Mariangeli ha spiegato che per il 2022 sono previsti quasi 134 milioni di euro di entrate e altrettante spese. Fin da subito sarà applicato 1 milione e 280 mila euro di avanzo vincolato presunto 2021, di cui 270 mila per le spese correnti e 1 milione per quelle in conto capitale.
“In Umbria siamo il Comune con la più alta fascia di esenzione dell’Irpef e siamo gli unici a scontare del 50% il canone per l’occupazione del suolo pubblico a bar, ristoranti e ambulanti dei mercati: significa attenzione per le fasce deboli e per le categorie economiche”, hanno aggiunto Secondi e Mariangeli, spiegando che con l’aumento della fascia di reddito per l’esenzione dall’Irpef da 13.000 a 13.400 euro saranno 339 in più, per un totale di 11.041, i cittadini che non pagheranno nulla e che il taglio del 50% della Cosap, unito alla revisione del canone per la pubblicità, comporterà complessivamente la rinuncia a entrate per 100 mila euro.
In attuazione della modifica introdotta dalla legge di bilancio dello Stato, che ha ridotto gli scaglioni dell’addizionale Irpef da 5 a 4, la prima aliquota per la fascia fino a 15.000 euro sarà di 0,74%; la seconda aliquota per lo scaglione da 15.000 a 28.000 euro sarà dello 0,77%; la terza (scaglione da 28.000 a 50.000 euro) sarà dello 0,78%; l’ultima aliquota (scaglione oltre i 50.000 euro) sarà dello 0,80%.
Sul versante investimenti Mariangeli ha dato conto dei 10 milioni e 300 mila euro per le scuole, dei 38 milioni di progetti in cantiere per il Pnrr, di cui 5 milioni già finanziati per 9 interventi (tra i quali il completamento del perimetro delle mura cittadine, restauro dell’ultimo piano della Biblioteca Carducci, piazza del Marchese Paolo, la riqualificazione del chiostro di San Domenico), degli oltre 3 milioni e 500 mila euro per la viabilità e dei 340 mila euro destinati alle progettazioni, fondamentali per attingere ai finanziamenti disponibili.
Ma il bilancio, come detto, non ha ricevuto, dopo 10 anni, il benestare e la firma dei sindacati – Cgil, Cisl e Uil territoriali, insieme alle rispettive sigle dei sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Fpl – che hanno considerato “non esauriente la parte relativa all’incremento della quota di esenzione addizionale comunale (oggetto anche di precedenti intese e successive integrazioni nonché di impegni unanimi della precedente assise comunale). Inoltre sulla progressività dell’imposta dei 4 scaglioni reddituali non si è raccolta la nostra impostazione complessiva”.
“Per questo – sottolineano i sindacati – seppure in presenza di altri provvedimenti apprezzabili su versante tariffario e politiche sociali e sanitarie, abbiamo valutato che non ci siano le condizioni per addivenire ad un’intesa complessiva sul bilancio preventivo. Si poteva e si doveva fare di più per i soggetti più deboli e svantaggiati, i più colpiti dalla crisi economica, per cercare di attenuare il più possibile diseguaglianze sociali”.
“Il bilancio non ha bisogno di ‘patenti’ di validità di sottoscrizione, ognuno è libero di esprimere le proprie valutazioni: spetta al Consiglio comunale però sottoscriverlo – ha replicato il sindaco Secondi – Il bilancio 2022 del Comune ha dimostrato standard elevatissimi nell’erogazione dei servizi, fra i primi a livello regionale, senza intaccare la pressione fiscale sui cittadini, anzi ha innalzato il livello di esenzione pur mantenendo una aliquota progressiva”.