Botta e risposta sull’approvazione del bilancio consolidato del Comune di Assisi, che per Forza Italia presenterebbe delle irregolarità che potrebbero esporre l’ente e i suoi amministratori a conseguenze davanti alla Corte dei Conti. “Non c’è nessuna irregolarità nell’approvazione – replica la giunta – né tantomeno alcuna incompatibilità nel collegio dei revisori contabili del Comune di Assisi: i cittadini possono stare tranquilli”. E anche lo stesso revisore dei conti “incompatibile” (che sarebbe Giancarlo Lunghi, padre di Federica, vicepresidente di Umbra Acque dove il Comune ha una quota del circa 3%) ribadisce la legittimità della sua revisione: “Su di me dichiarazioni improvvide: non c’è nessuna incompatibilità”.
Nello specifico il consigliere Francesco Fasulo ha sollevato dubbi sulla “presenza di un’incompatibilità all’interno del collegio dei revisori che ha espresso parere favorevole sul bilancio consolidato, perché uno dei componenti del collegio sarebbe legato da vincoli di parentela diretta di primo grado con un amministratore di una società partecipata dal Comune. Non si tratta di mettere in discussione la professionalità di alcuno”, ha precisato Fasulo nel suo intervento (parlando comunque di un “precedente grave” e addirittura paventando, nel suo intervento in consiglio, conseguenze pecuniarie e non solo per gli amministratori) ma “di una situazione oggettiva di incompatibilità, perché viene espressamente prevista l’incompatibilità per i parenti entro il quarto grado degli amministratori delle società partecipate”.
“Prima di lanciare accuse infondate e di gettare fumo negli occhi dei cittadini – affermano il sindaco Valter Stoppini e gli assessori – il consigliere Fasulo farebbe bene a studiare meglio le norme e il funzionamento degli enti locali e ad essere più attento durante i lavori del Consiglio comunale.Il bilancio consolidato è un documento contabile che aggrega la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un ente locale, delle sue società partecipate e controllate. Per predisporlo, vengono individuati tutti gli enti e organismi strumentali del Comune che costituiscono il Gruppo Amministrazione Pubblica (GAP) e, al contempo, vengono indicati gli enti che fanno parte del cosiddetto perimetro di consolidamento, che stabilisce quali di questi sono rilevanti ai fini del bilancio consolidato. Ad oggi sono soltanto due le società che rientrano nel bilancio consolidato del Comune: la controllata Assisi Gestioni Servizi e la partecipata PuntoZero e non c’è alcuna situazione di incompatibilità”. Sindaco e giunta ricordano peraltro come “solo il presidente viene nominato dal Consiglio comunale mentre gli altri due componenti vengono estratti dalla Prefettura. Tutti, come primo atto all’insediamento, presentano la propria dichiarazione di accettazione e di mancanza di qualsiasi causa di incompatibilità, attestando di non trovarsi in nessuna delle condizioni che, la legge o lo statuto dell’ente, eventualmente gli precludono di assumere o di mantenere l’incarico di revisione”.
Come detto anche lo stesso Lunghi ribadisce la correttezza del tutto: “Sono considerate collegate le società sulle quali un’altra società esercita un’influenza notevole. L’influenza si presume quando nell’assemblea ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un decimo se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati”, spiega, per poi aggiungere: “Il Comune di Assisi detiene una partecipazione in Umbra Acque SPA (società non quotata) pari al 3,51% quindi IN NESSUN MODO questa partecipazione può rendere e/o definire Umbria Acque SPA come Società CONTROLLATA o COLLEGATA, in quanto come da previsione del Codice Civile (art. 2359) occorrerebbe almeno il 20% di partecipazione per essere definita tale, e far quindi scattare la causa di incompatibilità. Anche qualora Umbra Acque fosse una società quotata (e non lo è) ci vorrebbe in ogni caso il 10% di partecipazione per far scattare l’incompatibilità. Pertanto il sottoscritto componente del Collegio dei Revisori del Comune di Assisi – conclude Giancarlo Lunghi – non versa in nessuna situazione di incompatibilità di legge nell’esercizio delle sue funzioni, come già dichiarato in sede di accettazione della nomina, e come riportato inconfutabilmente dalla citata legislazione civilistica di riferimento. Il quadro normativo di riferimento è chiaro ed inequivocabile, e non può certo prestarsi a considerazioni che vadano al di là della norma stessa. Mi auguro in ogni caso che cessino di circolare notizie tendenziose che non trovano riscontro in alcuna disposizione legislativa e che alimentano inutili speculazioni”.