Cosa collega Bevagna a Venezia? In pochi ne sono a conoscenza, ma tra il 1500 e il 1700 il legame tra la splendente Serenissima Repubblica di Venezia e il piccolo paese umbro era molto stretto. Era da Bevagna infatti che arrivavano le materie fondamentali per la flotta navale dello stato indipendente. Tele, canapa e funi erano considerate migliori rispetto a quelle provenienti dall’Emilia Romagna. In onore a questo antico legame, è stato scelto il nodo come tema centrale della 14° edizione della mostra “In Chartis Mevaniae”. Il nodo delle funi che legano idealmente le due città.
Curata da professor Alberto D’Atanasio, la mostra ospita le opere di 30 artisti contemporanei di fama riconosciuta: Baroldi, Barney, Berti, Bini, Bordini, Dall’Olio, Fabbri, Gasparini, Giraudo, Greco, Lafragòla, Lanteri, Lorenzetti, Lupattelli, Marchionni, Manganaro, Marini, Marrani, Massei, Palumbo, Ryde, Sansavini, Sirianni, Solimani, Summa, Testa, Troìa, Lazzaroli e Stefanetti. Ognuno di essi ha portato una propria opera, oltre a realizzarne due per l’occasione su charta bambagina, pregiato tipo di carta particolarmente diffuso nel Medioevo, il cui processo di lavorazione e produzione è visibile, durante tutto l’anno, e in special modo nel periodo delle Gaite, presso la cartiera perfettamente funzionante gestita dal Mastro Cartaio Francesco Proietti.
Dei suddetti artisti, quindici sono stati convocati e inseriti nel padiglione italiano della biennale di venezia 2011 da Vottorio Sgarbi
La suggestiva location scelta, dove poter ammirare queste opere moderne poste in perfetta armonia con reperti e tele del 1600, è il Museo Comunale di Bevagna e si ha tempo fino al 29 gennaio. Dopodiché la Provincia (uno degli enti patrocinatori) porterà la mostra alla Rocca Paolina di Perugia. In seguito la mostra sarà trasferita a Venezia e in ultimo, a testimonianza dell’importanza dell’arte nostrana all’estero, alcune opere arriveranno sino a Shangai presso la galleria Xin.