Bestemmie e parolacce contro post del Comune | La rivolta degli studenti su Facebook - Tuttoggi.info

Bestemmie e parolacce contro post del Comune | La rivolta degli studenti su Facebook

Cristiana Mapelli

Bestemmie e parolacce contro post del Comune | La rivolta degli studenti su Facebook

La notizia della riapertura delle scuole post sisma arrivata troppo tardi, i ragazzi "Non abbiamo avuto il tempo di studiare" | L'ira dei giovani sui social network istituzionali
Gio, 27/10/2016 - 21:11

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Doveva essere una bella notizia per tutti, ma in pochi minuti ha creato il caos su Facebook. Giovedì pomeriggio, dopo le 18.30, il Comune di Perugia ha comunicato, dopo il controllo effettuato dai tecnici per stabilire l’agibilità delle strutture, lo stato di salute degli immobili.  Un buon bilancio, tutto sommato: di 102 istituti, da venerdì riapriranno tutti, solo 2 rimarranno chiusi fino al 2 novembre, probabilmente per ulteriori accertamenti. Una notizia che dovrebbe rincuorare le famiglie perugine per il buono stato delle scuole cittadine, ma che invece ha indispettito un’orda di giovanissimi studenti. La motivazione? La comunicazione della riapertura sarebbe  arrivata troppo tardi e ciò non avrebbe permesso ai giovani di studiare e tornare sui banchi l’indomani. Oltre 200 i commenti sotto al post dopo nemmeno un’ora dalla pubblicazione.  Per la maggior parte offese per la decisione dell’Ente,  critiche sull’operato dei tecnici del Comune, e moltissime bestemmie, il tutto corredato da “e” non accentate e da X al posto di “per”.

Niente ponte. Tra i commenti più gettonati “La prossima volta avvertiteci a mezzanotte che tanto per andare a scuola non bisogna mica studiare o organizzarsi prima”. Spicca anche per la sincerità il commenti di un ragazzo che scrive  “Lasciatele chiuse tanto domani è venerdì e alcuni il sabato non hanno scuola. Che c**** ci mandate a scuola per un giorno, non vi cambia niente a voi”. E ancora, una giovane risponde alla comunicazione di palazzo dei Priori con  una foto di una ragazza il cui volto è nascosto da un bollino nero (nonostante, ricordiamolo, la pubblicazione sia stata fatta da un profilo con nome e cognome) “Ore 18:15, andiamo a dare una occhiata alla nostra sede, un pezzo di cornicione ci cade quasi sui piedi”.  Non viene, però, specificata la scuola in questione.

I “controllori”. Sono in molti, infatti, coloro che mettono in dubbio i controlli che, sin dalle prime ore del mattino, il personale incaricato dal Comune ha effettuato sul territorio per verificare l’agibilità degli oltre 100 immobili e che ospitano studenti e insegnanti.  “Come cavolo avete fatto a controllare 102 sedi in una sola giornata? Il Galilei sta crollando a pezzi, nessuno fa niente! Poi molta gente che non ne sa nulla fa passare tutte queste lamentele solo perché pensano che non abbiamo voglia di andare a scuola, in realtà non è cosi”. Non solo giovani ma anche genitori mettono in discussione il lavoro svolto dai tecniciSolo per curiosità, qualcuno si è messo il pomeriggio davanti ad una scuola per verificare se passavano a controllare o ci dobbiamo fidare così a caso’”.

Troppa maleducazione. Diverse anche le indignazioni per i “coloriti” commenti degli studenti e non manca chi punta il dito sui genitori di questi giovani e si chiede quale educazione abbiano impartito alla prole. “E’ peggio il genitore che non vuole accompagnare il figlio o lo studente che si permette di bestemmiare sul profilo del Comune che solo alle 19 ha potuto comunicare che le scuole sono aperte? Ma non ci andate a scuola no, che tanto sei capra uguale e non vi serve a niente“.

Solo intorno alle 20, le bestemmie sono state “censurate” dalla pagina istituzionale, lasciando spazio solo agli sfoghi di alcuni e ai ringraziamenti per l’ottimo lavoro svolto dai tecnici comunali.

Quello a cui, forse, questi ragazzi non hanno pensato è che quell’offesa, quella bestemmia che hanno pubblicato sulla pagina del Comune di Perugia, è associata a un nome e ad un cognome. Spesso, anche ad una foto pubblicata sul profilo Facebook di ognuno di loro. Non parliamo di una parolaccia lanciata nel mucchio di una discussione face to face, sulle gradinate della squadra del cuore allo stadio, o durante una serata in pizzeria. E’ quest’aspetto della piazza virtuale dei social network che spaventa, il fatto che niente abbia importanza o peso. Ma verba volant, scripta manent.

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