Dopo aver perso i primi otto ricorsi il Comune di Bastia ha accolto l’invito del giudice dell’ultima udienza e deciso di annullare i verbali, sono 138 in totale, delle multe del T-Red di via Hochberg e via Atene contro il quale è nato un Comitato, sono state raccolte circa 2000 firme e impugnati circa 200 verbali che hanno generato circa 150 ricorsi; una vicenda che aveva meritato anche l’intervento delle Iene.
A mettere nero su bianco gli annullamenti una determina (la numero 518 del 20 giugno) pubblicata nell’albo pretorio del Comune. La notizia è riportata dal Corriere dell’Umbria, che ricorda come una decina di giorni fa il giudice di pace di Perugia aveva accolto 7 ricorsi e condannato il Comune al pagamento delle spese legali: in totale 5.000 euro per 8 ricorsi e in un’altra udienza celebrata pochi giorni dopo, invece, il giudice aveva rinviato tutto a novembre “solo per dare tempo al sindaco di risolvere in autotutela la questione, lasciando intendere – segnalava il Comitato – che avrebbe deciso in favore dei cittadini”.
E ora arriva l’annullamento in autotutela: come si legge nel documento, preso atto “che il Comune di Bastia Umbra è parte convenuta innanzi all’ufficio del Giudice di Pace di Perugia nell’ambito di un contenzioso avente ad oggetto sanzioni C.d.S. per violazioni art. 146, Comma 2 e Comma 3, per un totale di n. 121 ricorsi; che, di questi, 8 ricorsi sono già stati definiti innanzi al Giudice Istruttore Dott.ssa Cristiani con esito di soccombenza in capo al Comune di Bastia Umbra e relativa condanna alle spese”, l’Ente ha deciso per l’annullamento in autotutela con archiviazione di 138 verbali.
Questo avviene “Esaminati gli atti e verificati i contenuti delle motivazioni prodotte dagli interessati, che, nella pressoché totalità dei casi, hanno riguardato la inesistenza di una delibera di giunta autorizzativa della installazione del sistema di controllo automatico delle infrazioni al semaforo e preso atto del consolidarsi di un orientamento non favorevole da parte degli uffici del Giudice di Pace di Perugia, con esito di soccombenza in capo al Comune e relativa condanna alle spese; considerato che con ogni probabilità questa tendenza potrebbe essere confermata con accoglimento e conseguente rischio di condanna alle spese negli altri ricorsi pendenti; stante quindi, la sussistenza di un interesse concreto e attuale che non si concretizza tanto nel recupero di una giustizia sostanziale, quanto invece nel dovere di evitare o almeno limitare un danno per la pubblica amministrazione; e considerato che la pubblica amministrazione conserva la facoltà di agire in autotutela con la revoca o l’annullamento dell’atto opposto, perdurando il dovere per l’amministrazione convenuta di valutare la rispondenza al pubblico interesse e l’attualità del provvedimento emesso (ex Cass. civ. sent. n. 828/94 e n. 2140/97)”.