Il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha firmato venerdì mattina il provvedimento che prevede la sospensione dell’ordinanza che limitava il traffico per le giornate di oggi e domani. Pertanto il 28 e 29 marzo a Terni non ci sarà nessuna limitazione per il traffico veicolare cittadino. La decisione è stata presa in vista delle festività pasquali e dopo una valutazione delle condizioni atmosferiche, giudicate accettabili dall’amministrazione ternana. L’ordinanza che prevedeva l’introduzione della Zona Zero e altre misure limitative riguardanti il traffico veicolare avrebbe dovuto cessare il 1° aprile 2016 ma, di fatto, la sospensione del provvedimento anticipa l’estinzione dell’ordinanza.
Niente più blocco del traffico quindi. Ma che cosa ha prodotto il provvedimento in questi tre mesi di limitazioni?
Multe: poche, anzi pochissime. Sono stati relativamente pochi i provvedimenti verso gli automobilisti rei di non aver rispettato l’ordinanza. Un dato che può essere letto in due modi diversi: O i ternani si sono dimostrati ligi alle regole e con un elevato senso civico oppure i controlli sono stati molto limitati.
Sempre in tema di controlli non sono note le sanzioni per i ternani che incuranti dell’ordinanza hanno tenuto la temperatura della propria abitazione al di sopra dei 20 gradi imposti dal Comune o per coloro che hanno bruciato erbacce o similari anche in questi mesi di emissioni zero.
Abbassamento dei livelli di inquinamento: Le limitazioni al traffico probabilmente non hanno sortito gli effetti auspicati dall’amministrazione in termini di miglioramento della qualità dell’aria. Dal 1° Gennaio ad oggi a Terni, nonostante l’ordinanza, si sono registrati ben 37 sforamenti. Più di uno ogni tre giorni.
Polemiche: Alle lamentele dei cittadini che per due giorni alla settimana hanno dovuto cercare mezzi alternativi per raggiungere il centro della città nelle ore in cui vigeva il divieto, ad alimentare le polemiche ci sono stati anche altri elementi. Per alcuni l’ordinanza è stato uno strumento non in grado di risolvere realmente il problema inquinamento. Tra le tante voci fuori dal coro spicca quella dell’On. Pietro Laffranco, che chiede un intervento organico e modulato in maniera diversa di quello dei 12milioni di euro a pioggia previsto dal Governo.