Tante le adesioni al bando prociv per aiutare gli ospedali dell'Umbria, bene adesione di oss e medici generici ma quelli specializzati e infermieri sono pochi
Sono tantissimi coloro che hanno risposto al bando Prociv (protezione civile nazionale) per aiutare i sanitari e parasanitari dell’Umbria ad affrontare la pandemia in questo momento di difficoltà per gli ospedali della regione. Purtroppo, però, la parte da leone la fanno gli operatori sociosanitari, mentre medici specializzati e infermieri sono meno della metà di quelli necessari.
Il bando Prociv prevedeva la creazione di una task force di 496 unità di personale medico, infermieristico e socio-sanitario da impiegare a supporto della Regione Umbria. Ed all’appello hanno riposto ben 1.559 professionisti. Di questi, però, sono 1.328 oss, a fronte di una richiesta di 28.
Bando Prociv, “Risposta importante”
“Si tratta di una risposta importante che conferma il senso di responsabilità, di generosità e l’abnegazione del personale medico e sanitario, in prima linea sin dal primo giorno di questa emergenza. A loro va il più sentito ringraziamento del Paese”. Questo il commento del Dipartimento di protezione civile nazionale, guidato da Angelo Borrelli.
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La procedura, conclusa ieri (15 febbraio 2021), – viene ricordato dalla Prociv – era riservata a medici specializzati in Anestesia e Rianimazione, Malattie infettive, Malattie dell’apparato respiratorio e Medicina interna, medici abilitati anche non specializzati, infermieri e operatori socio-sanitari che non fossero già operanti nel settore sanitario e socio-sanitario, al fine di non pregiudicare i livelli di servizio attuali. Le 496 unità di personale medico e sanitario opereranno a supporto del sistema sanitario della regione Umbria per l’attuazione delle misure necessarie al contenimento e contrasto dell’emergenza Covid-19.
Le candidature pervenute per il bando Prociv
Nel dettaglio, sono pervenute candidature da 38 medici con specializzazione, 64 medici senza specializzazione, 129 infermieri e 1328 operatori socio sanitari.
Per quanto riguarda i medici specializzati, la richiesta era invece di 97 (52 rianimatori anestesisti e 45 per i reparti di malattie infettive e pneumatologia). In Umbria, dunque, ne arriveranno meno del 40%.
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Molte più adesioni del necessario, invece, per quanto riguarda i medici non specializzati. Ne venivano infatti chiesti 24 da impiegare per il tracciamento sul territorio, mentre hanno risposto al bando poco meno del triplo.
Meno della metà invece sono stati gli infermieri che hanno risposto all’appello. A fronte di una richiesta di 287, la risposta è stata del 48% rispetto al necessario.
Come detto, enorme è stata invece la candidatura degli operatori sociosanitari. Con 1328 disponibilità a fronte di 88 ricercati.