Non solo la rapida approvazione dei progetti esecutivi nella zona di Fontivegge e Bellocchio per rispettare la scadenza del 15 settembre prevista dal Bando periferie. L’amministrazione comunale replica anche sul piano politico alle accuse del Pd perugino, che invita il sindaco Romizi a battere un colpo sul dibattito in corso dopo la scelta del Governo di eliminare i milioni destinati al Bando Periferie (circa 30 milioni, in Umbria, per Perugia e Terni) dal decreto Milleproroghe. E l’aria di Fontivegge diventa una nuova arena di scontro politico
Bando periferie: Perugia spera nei soldi da Roma, Terni un po’ meno
Pd all’attacco
Il gruppo comunale del Pd ha depositato un ordine del giorno in cui si chiede al sindaco Romizi di “farsi carico presso la maggioranza di Governo dei bisogni e degli interessi della propria città, come già tanti altri Sindaci, di centrosinistra, centrodestra, e del Movimento 5 Stelle, stanno facendo, affinché il Governo Salvini-Di Maio ripristini i finanziamenti del Bando Periferie per Perugia”.
Un documento presentato alla stampa alla presenza, tra gli altri, del segretario comunale Polinori e dei consiglieri regionali Casciari e Leonelli. Ad illustrare il senso della proposta è stata la capogruppo in Consiglio comunale Sarah Bistocchi, presenti le colleghe Erika Borghesi ed Emanuela Mori.
“Gli episodi accaduti negli ultimi giorni non hanno affatto chiarito quale sia la posizione del sindaco di Perugia in questa vicenda – ha sostenuto Bistocchi – Per questo motivo il Pd ha inteso denunciare la gravità della situazione a due livelli, nazionale e locale“.
La capogruppo ha ribadito che – a parere del Pd – il sindaco Romizi su questa vicenda tanto delicata si sta trincerando, come avviene dall’inizio del mandato, dietro ad un silenzio totale: “Ci sembra assurdo che il sindaco, su questa partita importantissima per la città, non abbia inteso esprimere una parola chiara a difesa dei progetti avviati pur essendo stati, di fatto, i finanziamenti totalmente congelati dall’Esecutivo nazionale. L’anomalia è che, mentre molti sindaci anche di centro-destra si sono prontamente attivati per fa sentire la propria voce a tutelare delle rispettive città, a Perugia invece il sindaco non ha proferito parola, preferendo evidentemente barattare i suoi destini personali, vista la probabile futura alleanza con la Lega, con quelli della città. Ciò è inaccettabile”.
La posizione del gruppo comunale è sostenuta anche dalla segreteria comunale del Pd e dai consiglieri regionali. Proprio il segretario comunale Polinori ha precisato che per il Pd la città di Perugia viene prima di tutto; è per questo che occorre che il sindaco assuma una posizione chiara sulla vicenda come non ha fatto finora pur essendo stato per mesi sollecitato.
Lo stesso consigliere Leonelli ha riferito che la vicenda legata ai fondi per il bando delle periferie è già stata ampiamente trattata in consiglio regionale in occasione di un odg a firma Leonelli-Casciari. Tale documento è stato condiviso da tutta l’Assemblea legislativa, con la sola astensione di Lega e M5S che, evidentemente, hanno dovuto sottostare ai dictat provenienti dal livello nazionale. Ciò conferma che per tutte le forze politiche (Governo a parte) anche di centro-destra, il ripristino dei fondi rappresenta una priorità. Questa è una battaglia che il Pd intende quindi portare avanti, offrendo massimo sostegno al sindaco, purché quest’ultimo decida di avvalersene.
La replica della Giunta
“Per l’amministrazione comunale – è la replica al Pd che arriva da Palazzo dei Priori – la riqualificazione urbana di Fontivegge e Bellocchio è stata una priorità fin dal primo minuto. Siamo intervenuti ed interverremo in quell’area della città con o senza i fondi del bando periferie, come, del resto, abbiamo fatto finora”.
“Quei fondi – prosegue l’Amministrazione comunale – sono necessari per il completamento di un primo intervento di riqualificazione che rimedi ad alcuni dei troppi errori fatti in passato e che i cittadini si aspettano. Invitiamo, quindi, i consiglieri del Pd a sostenere quei progetti (visto che ancora non l’hanno fatto) invece di tentare inutili speculazioni politiche e magari ad iniziare con un mea culpa”.