Terni

Bandecchi, il democristiano ‘bullo’: “Voglio le scuse” e dà dello “spastico” a Cecconi

Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, ha più volte detto di avere in cantiere il sogno di rifondare la Democrazia Cristiana, attraverso il progetto politico di Alternativa Popolare. Non ha mai fatto mistero che quello di Terni fosse un “laboratorio politico”, un trampolino di lancio per arrivare alla Regione e, successivamente, al Governo nazionale. Non sappiamo esattamente quale sia la percezione di Bandecchi della vecchia DC, ma, a giudicare da quanto mostrato fino a questo momento, qualcosa sfugge: linguaggi e comportamenti che certamente sono lontani dagli ideali della DC e molto più vicini ad una formazione extraparlamentare. Senza scomodare Don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi, non è difficile notare quanto siano distanti Bandecchi e la Democrazia Cristiana e, in generale, i valori di centro, punto di riferimento da sempre dichiarato dal sindaco di Terni.

Bandecchi, il democristiano ‘bullo’

Dunque, vediamo. Sputi ai tifosi allo stadio (in risposta ad altri sputi provenienti dalla curva), insulti alla Guardia di Finanza, rissa sfiorata con l’addetto stampa del Comune, le ‘singolar tenzoni’ con i giornalisti e, ultime ‘prodezze’, la tentata aggressione fisica al consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Celestino Cecconi, nell’ambito del consiglio comunale di ieri, 28 agosto e la promessa di ‘botte’ ai vigili urbani. Un curriculum di tutto rispetto. Nessuna scusa, nessun ripensamento: l’ostentazione della forza fisica ed economica contro chiunque dissenta dal Bandecchi-pensiero sono la costante del sindaco di Terni. Atteggiamenti e comportamenti che definiscono un identikit da ‘bullo’, tanto da spingere Orlando Masselli e Marco Celestino Cecconi (due consiglieri di FdI) a denunciare il fatto ai Carabinieri, con i consiglieri di minoranza pronti a fare da testimoni.

Alternativa Popolare sta col sindaco “Non dovevano fermarlo”

Durante l’imbarazzante episodio della tentata aggressione, dai banchi di maggioranza non è arrivata una sola parola di ‘presa di distanza’ rispetto a quanto accaduto, anzi. In un video postato su Instagram da Bandecchi, qualcuno del suo entourage (dalla voce e dall’abbigliamento si potrebbe anche ipotizzare l’identità, ma le ipotesi non sono certezze), parlando al telefono in sottofondo, dice “Non dovevano fermarlo”. Che il commentatore si riferisse al gesto di Bandecchi non è certificato al 100%, ma il riferimento è abbastanza evidente. Non è una buona notizia per la democrazia ternana, non cristiana.

Bandecchi “Voglio le scuse”

“Mi aspetto da tutti coloro che mi hanno offeso le scuse, compreso il Pd e Fratelli d’Italia – ha detto Bandecchi in un video su Instagram – Ho la sfacciataggine di chiedere le scuse e bisogna vedere cosa è successo visto che c’è stata una reazione. Io non devo scusarmi di niente e sottolineo che continuerò ad avere reazioni davanti ad atteggiamenti aggressivi. Per aggressivo vorrei rifarmi all’ambito femminile, quando si dice che gli uomini aggrediscono le donne con atteggiamenti e parole forti. Si può essere aggressivi anche con le parole e con gli atteggiamenti, specie se sono ripetuti nel tempo”.

La versione di Bandecchi

“In consiglio comunale si chiede la parola e poi si parla. Non siamo in un bar dove tutti possono dire ciò che vogliono. Io ho ascoltato in religioso silenzio le dichiarazioni della destra e poi toccava a me parlare. Nel video si vede chiaramente che, dopo aver detto tre parole “io mi vergognerei fossi in voi” è successo il putiferio, con un altro matto che si è alzato in piedi indicandomi. 4-5 volte gli è stato detto di sedersi dalla responsabile del consiglio comunale e io gli ho detto che doveva lasciarmi finire. Ma continuava come un matto e nessuno lo ha portato fuori, cosa che succederà a partire dai prossimi consigli comunali. Quando qualcuno alzerà la voce e non sarà il suo turno di parlare, sarà sbattuto fuori, o dai vigili urbani se svolgeranno le loro mansioni o da addetti a farlo. Quando mi sono alzato, tutti hanno pensato ‘oddio, il sindaco vuole menare lo spastico’”. Olè. “Io non volevo ammazzare questo signore, volevo solo metterlo seduto e questa cosa intendo continuare a farla quando qualcuno romperà le palle a livello istituzionale. Trovo ridicolo che 4 fascisti dicano a me che sono violento”. Viva la DC.

Lega “Linguaggio discriminatorio di Bandecchi”

“Il linguaggio del sindaco Bandecchi è discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità”. A intervenire è la sezione della Lega Terni. “Nell’ennesimo video social insensato, il sindaco di Terni Bandecchi si rivolge a un consigliere comunale di opposizione dandogli dello ‘spastico’. Un termine offensivo e discriminatorio delle persone con disabilità, che rappresenta un grave insulto a chi realmente soffre di paralisi cerebrale e conseguenti limitazioni nei movimenti fisici. Bandecchi dovrebbe comprendere che utilizzare parole inerenti alla disabilità come forma di offesa vuol dire insultare anche le persone che purtroppo hanno quella disabilità e la vivono ogni giorno insieme alle loro famiglie, con tutte le difficoltà e le problematiche del caso. Come Lega ci siamo sempre battuti e sempre continueremo a batterci ad ogni livello istituzionale per la tutela delle persone fragili, al punto che siamo stati l’unico partito a chiedere e ottenere l’istituzione di un Ministero per la disabilità. Di fronte a certi atteggiamenti non possiamo fare finta di niente. Bandecchi si metta una mano sulla coscienza e chieda subito scusa a tutte quelle persone disabili che hanno sentito la propria condizione utilizzata come unità di paragone per offendere qualcun altro. La disabilità non è mai un insulto”.

Valletti a Terni

“Alla camera dei deputati ci sono i valletti – chiude Bandecchi – che prendono il soggetto e lo buttano fuori. Purtroppo a Terni non ci sono, ma ci attrezzeremo dal prossimo consiglio di persone e tutti coloro che impediranno la discussione democratica saranno buttati fuori. Poi vi spiego l’inizio della discussione, che fa ancora più ridere: gente che in cinque anni non ha saputo fare niente se non distruggere il corpo dei vigili urbani e poi chiede a me di risolvere la cosa in due mesi. Il mondo si divide in imbecilli e persone intelligenti, io aspetto le scuse degli imbecilli”.