Bandecchi chiarisce a TO le motivazioni delle dimissioni "Il problema è l'atteggiamento delle persone. A livello nazionale facciamo paura"
Clamorose novità sul ‘caso’ o caos, come volete, delle dimissioni di Stefano Bandecchi, sindaco di Terni. Raggiunto telefonicamente da TO il sindaco ha spiegato in modo chiaro le ragioni che lo hanno indotto a rassegnare le dimissioni che sono state protocollate questa mattina a mezzogiorno e quindi ormai ufficiali. “Mi sono dimesso perché il mio partito non è come il Pd o il M5S – spiega a TO il sindaco – il problema è del comportamento di alcuni uomini di AP di Terni: la politica non è fatta per le poltroncine e per personalismi, Alternativa Popolare è altro. Da oggi iniziano ufficialmente i 20 giorni di tempo affinché le dimissioni diventino irrevocabili. Vede, a livello nazionale Alternativa Popolare sta crescendo e io la porterò al 4% alle elezioni europee: il problema è a livello locale: se non sono riuscito a fare quel cambiamento che ho promesso in campagna elettorale è giusto così. A meno che la Giunta non si dimetta in toto passeranno questi 20 giorni e se riterrò il caso mi candiderò di nuovo come sindaco di Terni”.
Bandecchi e AP “Il problema è Terni”
Non lasciano spazio a equivoci le parole di Bandecchi: con il presidente di AP, Paolo Alli, non ci sono problemi, anzi. A livello nazionale, a quanto riferito da Bandecchi, AP procede a gonfie vele: “Non siamo mica come quelli del M5S che avevano promesso di rivoltare l’Italia e si sono ritrovati in 4 pirla scappati di casa. E neanche Fratelli d’Itaia: la Meloni due anni fa diceva una cosa e oggi ne pensa un’altra. A livello nazionale Alternativa Popolare comincia a fare paura a molti”. Il nodo è dunque Terni. Giunta, consiglieri, militanti, sono tutti sotto accusa: “Nessuno ha compreso realmente la possibilità di cambiamento” – incalza Bandecchi. Di alcuni consiglieri di Ap, in effetti, si fa fatica a ricordare il nome e il volto: zero interventi in consiglio comunale e zero atti presentati. Si ricorda solo il voto al limite. L’atteggiamento di cui parlava il dimissionario sindaco è proprio questo, l’aver scambiato l’incarico politico come un privilegio ‘pagato’, tanto che Bandecchi aggiunge: “Chi entrerà in Alternativa Popolare dovrà già avere un lavoro”.