La Baby card attivata dal Comune di Perugia rischia di essere solo per pochi e di favorire la concorrenza sleale. E’ quanto sostiene il consigliere comunale di minoranza Carmine Camicia, che per questo ha presentato una richiesta di accesso agli atti finalizzata a presentare un esposto alla Corte dei conti.
Perugia, arriva la Baby card da 500 euro
“In questi giorni – ricorda Camicia – l’assessore Cicchi ha reso noto in pompa magna un’iniziativa a sostegno delle famiglie con bambini fino ad un anno, alle quali dovrebbe essere consegnata una baby Card dal valore di euro 500,00 da spendere presso le farmacie Afas. Per poter accedere a questa iniziativa il reddito familiare non doveva superare i 6000,00 euro (cioè indigenti).
L’importo totale messo a disposizione dall’Amministrazione potrà far sorridere solo pochi genitori e forse poche famiglie Italiane, numero irrisorio per una città capoluogo pertanto nonostante i requisiti stringenti per le famiglie Italiane, qualche famiglia non potrebbe ricevere la card, pertanto sarebbe auspicabile che si organizzasse una lotteria o una tombolata dove solo i fortunati potrebbe accaparrarsi la baby card. Questa pessima iniziativa, che ancora una volta mette in risalto la poca attenzione, da parte dei servizi sociali, nei confronti delle famiglie, potrebbe richiedere anche l’intervento della corte dei conti poiché consegnare un assegno utilizzabile solo presso le farmacie Afas, senza stabilire un paniere di prodotti prima infanzia a prezzi calmierato, potrebbe essere considerata concorrenza sleale nei confronti di farmacie private, che potevano anche effettuare sconti più consistenti rispetto al modesto 5% delle farmacie Afas.
Per quanto sopra lo scrivente – rende noto il consigliere di minoranza – ha effettuato un accesso agli atti per avere copia di eventuale convenzione con l’Afas o protocollo d’intesa, copia della delibera e della determina dirigenziale al fine d’inviare il tutto alla Corte dei Conti e alla Regione dell’Umbria che ha con finanziata l’iniziativa”.