Sabato 3 marzo sono iniziate nella Repubblica di Malta le celebrazioni della “Fiaccola benedettina” edizione 2012, che verrà accesa domenica 4 marzo. Norcia, Subiaco e Cassino – rispettivamente le città dove S. Benedetto è nato, dove ha maturato l’idea della vita monastica e dove ha fondato il primo monastero, scritto la Regola e dove è morto – sono nuovamente insieme per riproporre con forza il messaggio del Santo in Europa, della quale è patrono dal 1964. Non più, dunque, iniziative separate, ma un’azione congiunta basata sulla cordialità, l’amicizia e la fraternità tra le istituzioni ecclesiastiche e civili.
La delegazione partita da Norcia è guidata da mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, e da Gian Paolo Stefanelli, sindaco di Norcia. Con loro ci sono: mons. Mario Curini, arciprete di Norcia; padre Benedetto Nivakoff dei benedettini di Norcia; l’on. Carlo Emanuele Trappolino parlamentare umbro; Donatella Porzi assessore alla cultura della Provincia di Perugia; Lavinia D’Ottavio assessore al turismo del Comune di Norcia; Pietro Luigi Altavilla, Luca Balsana e Ida Gentili tutti consiglieri comunali di Norcia; Ivo Amici impiegato del Comune di Norcia; cinque giovani tedofori.
La giornata di sabato 3 marzo è iniziata con la visita alla chiesa collegiata di S. Paolo a Medina, l’antica capitale di Malta. San Paolo è considerato il padre spirituale dei Maltesi. Il suo naufragio sull’isola, mentre da Cesarea veniva condotto a Roma per essere giudicato, infatti, è comunemente ritenuto l’evento cruciale della storia nazionale. Nei tre mesi di permanenza a Malta, fu rinchiuso nelle catacombe che ora si trovano sotto la chiesa a lui dedicata.
Nel pomeriggio, la delegazione si è trasferita al Palazzo dei Cavalieri di Malta, nella capitale Valletta, per una presentazione della “Terra Sancti Benedicti” con interventi, video, foto, danze e prodotti tipici, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia a Malta Luigi Marras. Quest’ultimo, nel dare il benvenuto agli ospiti, ha sottolineato come l’insegnamento di S. Benedetto, che invitava a non scoraggiarsi, possa essere un modo per superare le insidie che l’Europa sta attraversando.
Poi, ha preso la parola l’Abate di Montecassino Pietro Vittorelli, che si è detto felicissimo di essere a Malta insieme alle comunità di Norcia e di Subiaco. Ha ricordato anche come l’attuale corteo storico che rievoca la storia di S. Benedetto e che si realizza a Cassino il giorno della festa del Santo (il 21 marzo) ha tratto ispirazione da quello di Norcia.
L’Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo si è detto lieto di portare in terra maltese il saluto dell’Umbria intera, patria di S. Benedetto. «La sua memoria – ha detto il Presule – è ancora viva nella nostra bella e austera regione. Proprio la bellezza e l’austerità di questo territorio ispirarono l’avventura umana di Benedetto. Trasferitosi a Roma, sconvolto dalla vita dissoluta della città, ricordando quanto aveva appresso dagli eremiti siriani che si erano stabiliti nella Valle di Spoleto e nella Valnerina, abbandonò tutto e si dedicò a Dio nella vita monastica. La “Fiaccola benedettina” che portiamo ogni anno in pellegrinaggio in una capitale europea e non solo – ha proseguito mons. Boccardo – può ridare luce all’Europa e farle ritrovare un’anima alimentata da grandi pensieri, fondata sullo stare insieme, sull’accoglienza e su un progetto di vita serio e affidabile. E qui la sapienza benedettina ha molto da dire: ci ricorda che da soli è difficile rimanere in piedi e che la gratuità è quel valore che rende bella la vita. La nostra presenza a Malta – ha concluso – è un ulteriore passo nella costruzione del nostro Continente. Siamo qui per deporre un piccolo seme di umanesimo cristiano avviato da S. Benedetto nel segno del Vangelo».
Dopo i saluti dei Sindaci di Cassino e Subiaco, Giuseppe Petrarcone e Francesco Pelliccia, è stata la volta del primo cittadino di Norcia Gian Paolo Stefanelli. «Essere qui a Malta nel nome di S. Benedetto – ha affermato – vuol dire voler condividere e fortificare la tradizione monastica ispirata al nostro grande concittadino; una tradizione rigogliosa sulla quale sono state impiantate la cultura e la civiltà del Continente europeo e non solo. Al momento della stesura della Carta Costituzionale europea, Norcia – ha proseguito Stefanelli – si è fatta promotrice di iniziative tese a sollecitare il bisogno di inserire nel documento i valori cristiani, in particolari quelli benedettini. Purtroppo, però, oggi possiamo solo constatare che la straordinaria eredità cristiana è stata di fatto negata. La “Fiaccola benedettina” continua, invece, instancabile la sua missione nel farsi portavoce del messaggio di S. Benedetto e di quei valori che hanno spinto gli europei ad integrarsi in un’unica comunità».