Sono ancora sotto gli occhi di tutti le scene dei boschi divorati dalla fiamme, delle case che restano solo scheletri e del terrore negli occhi delle persone che sono riuscite a scappare. L’Australia è diventata una vera emergenza e ha macchiato come una tragedia l’inizio del 2020.
La testimonianza
In questo periodo c’è anche una nocerina, in terra d’Australia. Feliciana Menghini e suo marito sono infatti in quella zona per andare a trovare il figlio, che vive e lavora lì. “Mi trovo a nord di Sydney – racconta – e qui la situazione è tranquilla e vacanziera. E’ estate, le scuole sono chiuse e tutti si trovano al mare. La televisione e i giornali sono sempre sull’emergenza. Molti sostenitori dei Vigili del fuoco donano denaro, come per i Centri di accoglienza per gli animali”. Vera emergenza è anche quella degli sfollati: “Lo Stato sta gestendo tutto ed è una grande tragedia per il Paese, con una percezione che probabilmente cambia a seconda delle distanze rispetto ai fuochi”. Non mancano i risvolti politici: “Il primo ministro sembra in difficoltà perché preso di mira dalla satira. Di certo il Paese ha perso l’idea di essere un grande Eden”.
La mobilitazione
Non tutta l’Australia è in fiamme, ma sicuramente non c’è un angolo dell’isola che non sia toccata dal tema. Ogni persona soffre e vede bruciare la propria terra, la propria Patria, oltre ovviamente ai frutti del proprio lavoro. Feliciana si trova nella periferia di Sydney e non mancano iniziative per il territorio. “Oggi – racconta Feliciana – gli incassi degli acquisti che svolgevi nei negozi venivano devoluti per sostenere le attività dei vigili del fuoco, che in questi giorni sono stati dei veri angeli custodi e hanno gestito, quasi esclusivamente, la fase dell’emergenza. Un’intera nazione dunque a sostenere chi ha perso tutto, ad iniziative da chi ha perso i propri cari e la propria casa. Una grandissima gara di solidarietà che vede tutti coinvolti, ognuno nel proprio campo”.