Sin dal primo momento la Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio dell’Umbria aveva mostrato concretamente la sua vicinanza al territorio colpito dal terremoto del 2016. Era stato grazie al suo impegno che gli studenti di Norcia erano potuti tornare a scuola mentre la terra continuava a tremare, a metà novembre di quell’anno. Un impegno – quello dell’organismo presieduto da Sergio Zinni composto dalle Fondazioni delle Casse di risparmio di Spoleto, Foligno, Perugia, Città di Castello, Terni e Narni ed Orvieto – che ora si rinnova sotto un’altra veste. E la Consulta ha scelto non a caso mercoledì mattina la città di San Benedetto per presentare l’iniziativa che finanzia con 450mila euro quattro progetti di rilancio economico-turistico dell’area del cratere umbro, vale a dire Spoleto ed i comuni dell’intera Valnerina.
“Siamo partiti da Norcia e torniamo a Norcia” ha osservato il presidente della Fondazione Carispo ed anche della Consulta, Zinni, a cui l’amministrazione comunale nursina ha voluto donare un piatto in ceramica di Deruta con dipinto lo stemma dell’ente come segno di riconoscenza.
“Abbiamo promosso – ha spiegato il presidente della Fondazione Carispo – un bando per finanziare iniziative con una visione turistica del futuro, con l’obiettivo di dare alle nostre comunità uno strumento che faccia da volano allo sviluppo economico del territorio. È stato un lavoro molto impegnativo per tutti” ha aggiunto, osservando che è emersa anche una forte creatività presente nel territorio. “Oggi proclamiamo i vincitori, a cui assegniamo complessivamente 450mila euro; speriamo che questo costituisca un motivo per guardare con speranza al nostro futuro, siamo consapevoli che la situazione è difficile”.
A fare gli onori di casa, nel centro di valorizzazione di piazza Solferino, è stato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, che ha colto l’occasione anche per richiamare l’attenzione sul Centro Boeri, ancora sequestrato dopo che la Cassazione a luglio ha annullato l’ordinanza di sequestro ma non ha ancora depositato le motivazioni. “Abbiamo concluso la fase dell’emergenza – ha ricordato Alemanno – ma fatichiamo ancora a far partire la ricostruzione, che sembra quasi una chimera. Sono partiti i primi 100 cantieri di ricostruzione leggera, sono pochi i progetti presentati e soprattutto pochissimi quelli della ricostruzione pesante. Non possiamo accontentarci del fatto che ci verrà restituita una città come era al 23 agosto 2016, dobbiamo ricominciare ad investire altrimenti il territorio si fermerà”. E per questo gli interventi portati avanti dalla Consulta delle Fondazioni vanno proprio in questa direzione, prima con i container per le scuole, poi con il bando di idee. “Abbiamo aumentato il numero di studenti quest’anno – ha rivelato il sindaco nursino – i dati demografici vedono un saldo negativo soltanto perché non c’è più immigrazione, visto che non abbiamo le case, ma le emigrazioni sono agli stessi livelli del passato”.
Presenti alla proclamazione dei progetti vincitori, finanziati i primi due con 150mila euro e i restanti due con 75mila euro ciascuno, anche i sindaci di Vallo di Nera, Agnese Benedetti, e di Cerreto di Spoleto, Luciano Campana, gli assessori di Arrone, Ferentillo e Montefranco e la consigliera comunale delegata al turismo di Spoleto, Paola Vittoria Santirosi. C’erano anche i rappresentanti delle varie Fondazioni bancarie umbre, tra cui il presidente di quella di Perugia, Giampiero Bianconi, e il segretario generale della Consulta nonché della Fondazione Carispo Alessandra Villalta.
Con “Circuito Valnerina” un anello di 42 km con infopoint ed attività outdoor
Il primo progetto vincitore è “Circuito Valnerina”, che vede quale capofila l’asd Gaia – attiva nel settore degli sport all’aria aperta oltre che nella gestione di un centro di educazione ambientale – rappresentata da Angelisa Fabrizi, con il coinvolgimento dei Comuni di Cerreto, Preci, Sant’Anatolia ed il Parco nazionale dei monti Sibillini, oltre a soggetti privati ed all’associazione Adam Accessibility (presente il presidente Paolo Maria Vissani). “Abbiamo pensato ad un anello, naturale, il sentiero benedettino 501, di 42 km, che si va ad intrecciare con il tracciato dell’ex ferrovia Spoleto – Norcia, lungo il quale proponiamo attività all’aria aperta, legate al benessere, ma anche ai prodotti tipici” ha spiegato Federici.
Un progetto rivolto alle scolaresche, tipologia turistica importante perché destagionalizza i flussi, ma anche alle persone disabili: il progetto prevede infatti la piena accessibilità. Prevista anche la presenza di punti informativi fisici per rendere il turista autonomo, in particolar modo a Borgo Cerreto, snodo centrale del circuito, e a Serravalle, nella ex stazione. L’iniziativa comprende anche la predisposizione di una app cartografica con tutte le informazioni, bilingue. Altra idea è la possibilità di mettere a disposizione dei mezzi elettrici per bypassare i tratti non fruibili della ex ferrovia. Per la promozione del circuito (collegamento naturale con il Grande anello dei monti Sibillini da un lato e la ciclovia Spoleto – Assisi dall’altro) è prevista l’organizzazione anche di festival all’aria aperta.
Tra Spoleto e Valnerina 1 posto letto ogni 7 abitanti, si pensa ad prodotto turistico strutturato
Restart Valnerina è il progetto invece promosso dallo Iat Valnerina, che coinvolge tutti i comuni dell’area oltre a Spoleto, con il coinvolgimento del consorzio Bim e del Cedrav. Ad illustrarlo è stato Angelo Aramini, che ha fatto un focus anche sull’attuale offerta ricettiva. L’area, infatti, complessivamente ha circa 7.400 posti letto, vale a dire 1 ogni 7 abitanti, “una capacità ricettiva sottoutilizzata, come spesso lo sono anche i beni territoriali, ed alcune criticità c’erano già prima del terremoto”.
Per questo la prima azione prevista è la qualificazione ed il potenziamento del prodotto turistico, con un “sistema di offerte e di prodotti che consentano di rispondere alle esigenze del visitatore. Si tratta di elaborare 30 proposte, degli ambiti tematici – ha evidenziato Aramini – per realizzare un catalogo dell’offerta”. Ma sono previsti anche servizi ricettivi, pararicettivi, per il tempo libero ma anche servizi di supporto, con un marketing soprattutto sul web e privilegiando la formula breve (il turismo di week end ed eventi) che va per la maggiore adesso. “Abbiamo tante cose – ha osservato il responsabile dello Iat Valnerina – ma non un prodotto turistico strutturato: questa sarà la prima azione”. Si pensa anche ad un concorso di idee per individuare soggetti che operano nel mercato online. La seconda fase prevede il potenziamento della rete diffusa di accoglienza turistica e di relazione con l’ospite, non solo infopoint, ma anche presso le attività ricettive e pararicettive. Tra i progetti anche quello di potenziare e qualificare i siti e gli strumenti web dei Comuni, attualmente inadeguati sotto il profilo delle potenzialità e dei contenuti.
La Bassa Valnerina cerca una sua identità, dal fantastico all’archeologia
Ha come capofila il Comune di Ferentillo e come partner quelli di Polino, Montefranco ed Arrone oltre a due associazioni il progetto “Vivi Valnerina”, illustrato da Maurizio Santini della società Umbria Risorse. L’idea è di mettere in rete ancora di più i quattro comuni della bassa Valnerina, sistemando anche potenziali attrazioni turistiche del territorio per offrire un prodotto completo per ogni comune. A Ferentillo si punta sulla biblioteca del fantastico: grazie ad una donazione, l’ente ha ricevuto 36mila volumi sul mondo del fantastico e vuole connotarsi come cittadina del fantastico, a cui da due anni tra l’altro viene dedicato anche un festival. Ad Arrone, invece, dove esistono i resti di un antichissimo mulino di epoca romana, l’idea è quella di dare vita ad un museo sull’olio. Polino, invece, ne ha già uno, sull’Appennino, che si vuole cercare di migliorare. Montefranco, infine, punta tutto sul sito archeologico di Monte Moro. Oltre a valorizzare tutte queste realtà, il progetto prevede la realizzazione di un sistema high tech che spinge i turisti a visitare i territori limitrofi.
Ex ferrovia, un “gioiello” che vale 3 milioni di euro di sviluppo potenziale
È incentrato invece sulla ex ferrovia Spoleto – Norcia, con capofila il Comune di Spoleto e la partnership di quelli di Sant’Anatolia, Vallo di Nera, Cerreto e Norcia (ma anche Mtb Club Spoleto, consorzio Umbria & bike, Cai, Bim e Regione), l’ultimo progetto, finanziato per 75mila euro. Ad illustrarlo il consigliere comunale di Spoleto con delega al turismo Paola Vittoria Santirosi. L’obiettivo è quello di “ricucitura di un territorio danneggiato dal terremoto e dal punto di vista economico”. La rappresentante dell’amministrazione spoletina ha ricordato le potenzialità del tracciato lungo 52 km, come dimostrato dal successo delle manifestazioni “La SpoletoNorcia in mtb” ed il progetto Sportgivechance dedicato in particolar modo ai diabetici e finanziato dalla Comunità europea che ha portato a Spoleto quest’estate 5mila presenze con mille sportivi da 16 Paesi europei. “Secondo gli studi – ha spiegato Santirosi – quel tracciato può valere 3 milioni di euro l’anno come sviluppo economico, turistico e commerciale. Il progetto prevede quindi la realizzazione di uno studio di fattibilità dal punto di vista ingegneristico ed economico, per poi investire in termini di ristrutturazione dell’intero percorso, per il quale comunque ci sono in essere già alcuni finanziamenti. Infine sarà sviluppato un progetto di pubblicizzazione ed incentivazione all’utilizzo del tracciato”.