Sulla Perugia-Ancona non ci si fermi a un passo dalla soluzione. Questo l’appello che il Coordinamento delle imprese creditrici di Astaldi Spa, impegnate nella realizzazione della Perugia-Ancona, rivolge alle Istituzioni.
In particolare al Governo e al Parlamento, di cui si apprezza lo sforzo finora profuso “per trovare una soluzione normativa alla grave crisi che ha colpito l’intera filiera degli esecutori e dei fornitori a causa della mancata soddisfazione dei loro crediti, di fatto così paralizzandone il completamento“.
“Ovviamente – scrivono le imprese del Comitato – riteniamo che questo sia anche il risultato della mobilitazione e della forte azione di denuncia che in questi mesi è stata messa in campo trovando la solidarietà dell’intero mondo economico e delle sue rappresentanze, delle Istituzioni locali e nazionali, delle Regioni Umbria e Marche e dell’intera popolazione“.
E aggiungono, con una certa preoccupazione: “Arrivati ad un passo dalla soluzione e dopo aver elaborato, in modo condiviso da tutte le forze politiche di governo e di opposizione, un testo di emendamento al cosiddetto “sblocca cantieri” in discussione in questi giorni al Senato, per ragioni tutte legate a dinamiche politiche estranee alla necessità di riprendere davvero i lavori e salvaguardare gli interessi di decine e decine di imprese e di lavoratori che hanno lavorato sulla Perugia-Ancona, tutto sembra tornare in alto mare“.
“La nostra attenzione e vigilanza nei prossimi giorni sarà altissima – aggiungono – ed in mancanza di una soluzione siamo determinati ad intraprendere forme eclatanti di protesta, così come già abbiamo fatto nei mesi scorsi con l’occupazione della strada e dei cantieri della Perugia-Ancona. Sarebbe veramente da irresponsabili, ancora una volta, scaricare una miriade di imprese esecutrici e fornitrici e soprattutto in questo modo non completare l’opera e mantenere meccanismi e procedure che hanno abbondantemente dimostrato di essere ingiusti ed inefficaci”.
“Il Coordinamento delle imprese creditrici di Astaldi Spa, in accordo con le organizzazioni datoriali del settore delle costruzioni – conclude la nota – rivolge un fermo e deciso appello a tutte le forze politiche affinché sostengano e approvino l’emendamento presentato in Parlamento. In questo senso auspichiamo tanto più un impegno unitario dei parlamentari dell’Umbria e delle Marche che possono così contribuire al completamento di un’opera davvero strategica per la vita e il futuro dell’Italia centrale ed evitare che un pezzo di apparato industriale del nostro territorio venga cancellato con enormi conseguenze sul piano economico e sociale“.