Ripercussioni sulla produzione venerdì all’Ast di Terni, a causa dello sciopero proclamato a livello nazionale dall’Usb con lo slogan “Abbassate le armi, alzate i salari“. Alla mobilitazione hanno infatti aderito 100 lavoratori del primo turno, il 35% della forza lavoro. Si aggiungono ai 18 addetti che hanno scioperato nel turno di notte (9%).
Nell’area a caldo dello stabilimento avrebbe marciato solo uno dei due forni, grazie all’accorpamento degli organici. Fermi anche quasi tutti i reparti e le linee dell’area a freddo.
Tra le ragioni dello sciopero: “la necessità e l’urgenza – ha spiegato l’Usb – di alzare i salari per fronteggiare una crisi che è diventata insopportabile per milioni di persone ed una inflazione che solo a marzo ha sfiorato il 7%”. Il sindacato di base definisce inoltre “scellerata” la scelta “di spostare risorse sugli armamenti, sottraendole ai servizi, alla scuola e alla sanità pubblica“.