Si respirava aria di forte tensione questa mattina all’interno della portineria della Acciai Speciali Terni, dove erano radunate in migliaio di persone tra operai e famiglie. Sopra un piccolo furgoncino, adibito per l’occasione a “palco”, hanno aperto l’assemblea i rappresentanti sindacalisti che stanno portando avanti questa estenuante battaglia che nella notte ha raggiunto il culmine con l’occupazione e il presidio di una delle palazzine all’interno del complesso industriale.
AST-TK sciopero a oltranza / Assemblea in corso, tensioni operai sindacati
Gli operai denunciano a gran voce l’assenza del sostegno attivo del governo e della politica nazionale, il silenzio dei media nazionali sulla vicenda Ast, la sensazione che manchi di un “leader” capace di guidare la protesta, che fino ad oggi non è riuscita a portare neanche ad un confronto con la multinazionale tedesca, e sentono di essere stati lasciati soli al proprio destino, il che riscalda il sangue già bollente dei lavoratori. Alcuni di essi, presi dal nervosismo, questa mattina quasi non sapendo più con chi prendersela hanno iniziato ad inveire contro i sindacalisti, accusandoli di scarsa organizzazione e di troppa morbidezza nel condurre gli scioperi.
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“Andiamo a Roma, chiamate i pullman e andiamo subito a Palazzo Chigi!”, “Dove sono i telegiornali nazionali? Perché questo silenzio?”, “Renzi venga a Terni, altrimenti Terni non lo vota più!” Questi i ritornelli più urlati dagli operai, spazientiti dall’immobilismo momentaneo, che sono stati prontamente portati alla calma e al ragionamento dai sindacalisti: “A Roma si, ma con organizzazione! Partire oggi disorganizzati e senza l’appoggio delle istituzioni del territorio che fino ad oggi ci hanno sostenuti, non ci permetterebbe di raggiungere il risultato cui intendiamo arrivare”.
La prossima mossa per cercare di catalizzare l’attenzione del governo e dei media nazionali sembra quindi essere quella di portare la protesta nella Capitale. Un tentativo per cercare di rompere un silenzio che getta lunghe ombre sulle reali intenzioni del governo italiano che stenta ad attivarsi per salvaguardare un punto economico strategico quale Ast.
#occupyA1 Orte bloccata / Irruzione operai a cda AST
Perché i media nazionali tacciono sulla vicenda? Anche Daniele Lombardini, Portavoce segreteria provinciale PD Terni si dice preoccupato: “ Sconcertante è il trattamento riservato dai media nazionali alla vertenza Ast. Un silenzio che non aiuta alla rappresentazione democratica delle istanze di un territorio. La situazione, già di per se estrema, non può sovraccaricarsi di ulteriori retropensieri sugli interessi in gioco. La voce di una comunità non può essere ignorata in questo modo”.
Risultato dell’assemblea di questa mattina è stata innanzi tutto la decisione di proseguire lo sciopero in atto fino a lunedì prossimo. Nel pomeriggio di oggi, i segretari dei sindacati in questa strenua opposizione al business plan proposto dall’azienda per i prossimi anni, decideranno con quali altre azioni proseguire la battaglia per gli operai ternani della Thyssen Krupp. E’ intanto praticamente confermato un incontro, domani mattina, a Roma con il commissario europeo all’Industria, Ferdinando Nelli Feroci
E mentre una nota del Governo conferma la riunione di questa mattina tra l’a.d. Lucia Morselli, che ricordiamo essere stata trattenuta all’interno di una palazzina dello stabilimento per 14 ore consecutive da un presidio di lavoratori, e il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, durante il quale l’amministratore avrebbe accettato di sospendere procedura di mobilità e gli atti unilaterali riguardanti la contrattazione aziendale, fino al tavolo di contrattazione già fissato per il prossimo 4 settembre, da fonti sindacali giunge la notizia che l’azienda rimane ferma sulla decisione, annunciata con la presentazione dell’business plan, di non rinnovare i contratti interinali e di rescindere il contratto integrativo dei dipendenti.
Nel frattempo, continua il lavoro e la presenza costante del sindaco Leopoldo di Girolamo che da ieri è in continuo contatto con Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano del Rio, quindi di fatto con il presidente Renzi, al fine di cercare di sbloccare la situazione e di placare le tensioni e i toni che si sono alzati in queste ore. Tensioni commentate nella nota del Ministero allo Sviluppo economico: “Il Ministro, condanna in modo netto ogni atto di violenza accaduto nello stabilimento di Terni” e nel prendere atto dell’impegno dei vertici aziendali “auspica che si ricostituisca un clima di generale confronto proficuo tra tutte le parti coinvolte ed invita le organizzazioni sindacali e le istituzioni territoriali a contribuire fattivamente affinché ciò avvenga”.
articolo di Luca Battaglini
foto di Federica Pucino
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