Assistenzialismo, non passa il 18+1 / Maggioranza boccia odg approvato in Commissione - Tuttoggi.info

Assistenzialismo, non passa il 18+1 / Maggioranza boccia odg approvato in Commissione

Alessia Chiriatti

Assistenzialismo, non passa il 18+1 / Maggioranza boccia odg approvato in Commissione

Bori, "una vergona" / Luciani, "una spirale senza fine"
Lun, 23/02/2015 - 22:00

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Si chiama 18+1, ed è il progetto portato oggi in Consiglio Comunale a Perugia con l’ordine del giorno presentato dal Consigliere Tommaso Bori del gruppo consiliare PD. Il progetto per le esperienze di residenzialità sociale, che sarebbe stato finanziato dalla Regione Umbria e non avrebbe dunque comportato spese da parte del Comune, non è però passato. O meglio: il voto è finito “patta”, con 13 preferenze a 13. Astenuti da Ncd, contrari alcuni rappresentanti di Forza Italia, tra cui Claudia Luciani, e Lega Nord. Gli stessi che in Commissione avevano fatto passare la proposta.

Del progetto se ne sarebbe occupata l’associazione “Fuori dall’Ombra” (F.d.O.), e nasce dalla volontà di alcuni operatori sociali di fornire risposte ai ragazzi neo maggiorenni fuoriusciti, o mai entrati, nel sistema socio assistenziale pubblico. Alla seduta in Commissione Sociale avevano partecipato il Presidente ed i componenti dell’Associazione FdO per illustrare la situazione in cui attualmente versa la stessa. Massimiliano Cendella ha riferito che l’Associazione attualmente risiede in centro storico in un appartamento concesso gratuitamente dalla Curia, mentre tutte le altre spese sono a carico dell’Associazione stessa. In passato FdO ha ricevuto dei contributi da parte del Comune di Perugia, soprattutto per favorire l’inserimento lavorativo dei ragazzi, ma queste risorse attualmente non sono state prorogate. Dunque l’Associazione aveva rivolto un appello a tutte le Istituzioni locali, affinchè le stesse possano programmare qualche forma di sostegno all’attività di FdO, visto che attualmente il gruppo ha bisogno di tutto per poter proseguire il proprio percorso. Finora l’Associazione conta circa 15 ragazzi, pervenuti al suo interno da varie esperienze personali ed oggi impegnati in diverse attività e lavori socialmente utili, con l’obiettivo di raccogliere qualche risorsa per andare avanti. Il progetto scaturisce sia dalla volontà di dare continuità educativa ad alcuni ragazzi passati attraverso il circuito dei servizi gestiti delle cooperative sociali nel Comune di Perugia (vedi comunità educative, il servizio di assistenza educativa domiciliare, etc.), sia dalla consapevolezza che non esiste, ad oggi, nessuna tutela per questi ragazzi una volta raggiunta la maggiore età.

Situazione difficile – Gli stessi ragazzi, molti dei quali con alle spalle esperienza di vita particolarmente dolorose, avevano confermato durante la seduta della Commissione che l’Associazione sta dando loro una grossa mano; ciò consente ai giovani di risiedere in un’abitazione vera e propria, evitando di rimanere da soli nelle strade, col rischio di cadere in errore. L’obiettivo di tutti, infatti, è di potersi concedere una speranza per il futuro, contribuendo in qualche modo anche a sostenere la società tramite la pratica dei lavori socialmente utili. Il Presidente di FdO ha inoltre riferito che spesso i ragazzi stanno all’interno dell’Associazione fino a quando non raggiungono la piena autonomia. Ed anzi, in alcuni casi, alcuni di loro rimangono nel gruppo anche dopo aver sviluppato percorsi di vita e lavorativi autonomi. Il problema attuale è che FdO è bloccata sulle nuove accoglienze, perchè non riesce a sostenere i costi dell’ingresso di altri ragazzi, perchè mancano le opportunità di lavoro.

La bocciatura – Il tutto fino ad oggi, quando lo stesso odg del consigliere Bori, passato in commissione, non ha raggiunto la maggioranza. “Difficile definirlo diversamente da una vera e propria vergogna – ha commentato Bori -. Il centro destra ha respinto la proposta di sostegno ai ragazzi orfani o vittime di abuso con il progetto di esperienze di residenzialità sociale “18+uno”. La votazione rovescia l’esito favorevole che aveva avuto nella seduta della IV^ CCP: i consiglieri di centro destra, non avendo avuto il coraggio di bocciarlo di fronte ai ragazzi interessati in commissione, hanno poi trovato il coraggio di farlo lontano dai loro sguardi in consiglio comunale. Il consigliere Bori esprime stupore e amarezza per la bocciatura della mozione trovando vergognoso che, con tutta probabilità, la mancata presenza, in consiglio comunale, dei ragazzi dell’associazione culturale “Fuori dall’Ombra”, presenti invece in sede di commissione, abbia permesso a parte della maggioranza di cambiare con leggerezza e con senso di impunità il proprio voto. Si precisa che il progetto era stato definito importante dallo stesso assessore Cicchi nel suo intervento in commissione, tanto da sottolineare che “sulla base del progetto sperimentale della regione, l’accompagnamento può essere prorogato fino ai 21 anni di età. E la Regione Umbria si è fatta carico delle spese rendendolo a costo zero per il Comune di Perugia. Quando Hannah Arendt nei suoi scritti parlava di “banalità del male” parlava di immotivate scelte che causano enormi danni, come quelle che si sono consumate nel consiglio comunale di Perugia ai danni di giovani che avevano solo bisogno di sostegno”.

La replica – “Un progetto educativo non si può trasformare in un progetto assistenziale a vita perché significherebbe stabilire che il percorso formativo ha fallito. Questo è il motivo, spiegato dal consigliere Claudia Luciani, per cui in consiglio comunale è stato espresso dalla maggioranza voto contrario all’Odg “18+1″. È chiaro che i ragazzi con situazioni più gravi vanno aiutati anche oltre la maggiore età, ma questo l’amministrazione già lo fa da sempre. Non si comprende quindi la necessità di dover procrastinare un momento, comunque inevitabile, nel quale i ragazzi devono confrontarsi con il mondo esterno. Se facessimo questo la prossima volta ci troveremmo a discutere 19+1 e così via, in una spirale senza fine (come del resto è stata la gestione delle precedenti amministrazioni) che non farebbe né il bene dei ragazzi né una buona performance dei processi educativi. Ricordiamo che delle circa 1200 situazioni di cui ogni anno il Comune si occupa (su provvedimento dell’autorità giudiziaria) solo lo 0,06% riguarda ragazzi in comunità (80 casi circa), parte dei quali sono in prossimità dell’età presa ad esame e che questa amministrazione non abbandonerà nessuno”.

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