L’inchiesta delle fiamme gialle è solo all’inizio ma per un assicuratore che operava sul comprensorio i guai sarebbero già in vista. L’agente, molto conosciuto nella città del festival, è infatti al centro di una indagine condotta dai finanzieri guidati dal maggiore Luca Formica che, sulla base di almeno una decina di denunce, stanno accertando le responsabilità dell’uomo il quale avrebbe incassato alcuni premi assicurativi senza versarli alla Compagnia. Ed è proprio grazie a quest’ultima che si è scoperta la presunta truffa. La direzione generale infatti, durante alcuni accertamenti, si è accorta che alcune pratiche del proprio promotore presentavano delle gravi anomalie. Tanto è bastato per andare a fondo della questione e scoprire la verità: stando all’accusa l’uomo avrebbe incassato gli assegni, intestati alla compagnia (e anche questo particolare è al vaglio degli inquirenti), che i malcapitati clienti gli affidavano al momento di concludere le proprie polizze: piani di risparmio, polizze vita e di prevenzione danni ad immobili. Un danno di diverse decine di migliaia di euro (i versamenti andrebbero dai 20mila ai 50mila euro) se si pensa che al momento sono una decina i malcapitati che, sollecitati dalla stessa assicurazione, hanno sporto denuncia. La direzione generale ha già inviato un proprio funzionario a disposizione della clientela. Fra i legali che assistono le vittime del presunto raggiro c’è anche l’avvocato Maria Luisa Di Curzio che nei giorni scorsi ha effettuato alcune verifiche contabili presso l’agenzia incriminata. La notizia sta facendo il giro del comprensorio dove il promotore è molto conosciuto. La vicenda è rimbalzata direttamente da Facebook dove un internauta ha aperto un gruppo “aperto” di protesta contro l’agente assicurativo. Il profilo è stato avviato la scorsa settimana (ha già all’attivo una quarantina di membri), ma da alcune ore sta sollevando indignazione per la vergognosa scelta di aver pubblicato la foto dell’agente ritratto insieme alla moglie e al loro bambino di appena due anni. Neanche a dirlo gli internauti si sono già ribellati inviando le opportune segnalazioni ai gestori del popolare social network.
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