Il Comune di Stroncone licenzia 6 dei suoi dipendenti, finiti al centro di un’inchiesta per assenteismo culminata a giugno con l’esecuzione di 7 misure cautelari. L’annuncio è stato dato dal sindaco Alberto Falcini durante il consiglio comunale di ieri. In poco tempo, quindi, l’ente ha concluso il provvedimento disciplinare aperto nei confronti dei dipendenti coinvolti nell’indagine, arrivando al licenziamento. A “salvarsi” è soltanto uno di loro, attualmente in mobilità e che proprio per questo non può essere licenziato.
“Come ben sapete – ha spiegato il primo cittadino di Stroncone durante le comunicazioni – è stato aperto un procedimento disciplinare, che ha concluso il suo iter e quindi sono state notificate le lettere di licenziamento. Questo vale per i 6, mentre per il capoarea è stata disposta la sospensione disciplinare per 20 giorni. Sicuramente faranno ricorso“.
Il provvedimento del Comune è infatti destinato ad avere ripercussioni di tipo civile in Tribunale. I lavoratori, quindi, come evidenziato dallo stesso Falcini, sarebbero pronti ad impugnare l’atto, considerando che i 7 dipendenti devono ancora essere giudicati penalmente. Non solo: le ordinanze di custodia cautelare che erano state emesse a giugno erano state poi annullate dal Riesame per dei vizi di forma (difetto di motivazioni nell’atto). Un punto insomma a favore degli indagati. Che nel frattempo comunque sono stati raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini, a cui seguirà, salvo colpi di scena, l’udienza preliminare.
Il caso era esploso a giugno, quando erano scattate le misure cautelari nei confronti dei lavoratori addetti all’autoparco del Comune di Stroncone. Le indagini (i 7 sono accusati di truffa aggravata in concorso) erano partite dopo un esposto presentato dallo stesso primo cittadino Falcini, con i carabinieri che poi avevano immortalato i dipendenti intenti a timbrare i cartellini dei propri colleghi. Secondo le accuse, c’era chi invece di lavorare andava a fare la spesa e chi aveva un secondo lavoro. L’attività investigativa era partita a dicembre 2015 a seguito della denuncia presentata dal primo cittadino. Erano quindi seguiti pedinamenti, oltre al posizionamento di una telecamera nascosta nei locali comunali.