Il Comitato "Chi salverà Ponte San Giovanni?" ha analizzato gli aspetti del progetto, chiedendo di fare subito il primo stralcio e di puntare all'intera variante

Dopo l’assemblea pubblica organizzata dal Coordinamento che si oppone al Nodino – la variante all’attuale tracciato della E45 nel tratto Collestrada – Madonna del Piano – venerdì è stata la volta dei favorevoli all’opera, che si sono pubblicamente riuniti nell’incontro promosso dal Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?”.

Invitato l’assessore regionale Melasecche, che ha spiegato tempi e modalità dell’intervento ed ha parlato delle prospettive di realizzazione dell’intero Nodo di Perugia, fino a Corciano, per creare un percorso alternativo a quello dell’attuale Raccordo nel tratto in cui attraversa il territorio del capoluogo.

Un’assemblea molto partecipa, in cui i residenti di Ponte San Giovanni e delle aree limitrofe, così come persone che si devono spostare in auto percorrendo quotidianamente quel tratto di strada, hanno ricordato gli incidenti praticamente giornalieri, i rischi ed i disagi. Perché ad ogni blocco della viabilità, a seguito appunto di un incidente o per l’eccessivo traffico nelle ore di punta, i mezzi (anche pesanti) cercano percorsi alternativi, attraversando gli abitati di Ponte San Giovanni e Collestrada.

Da qui, secondo il Comitato, l’urgenza di realizzare il primo stralcio dell’intervento, premendo perché l’intero Nodo venga finanziato e realizzato.

(a seguire servizio completo, foto Tommaso Benedetti)