Era un’assemblea regolarmente convocata (e dunque retribuita) con la presenza di “rappresentanti istituzionali” al quale tra l’altro il commissario straordinario dell’Usl Umbria 2 Massimo Braganti non ha preso parte quella che si è svolta a Foligno nei giorni scorsi e che è diventata un caso politico.
A sollevare la vicenda era stato il consigliere regionale del Pd Marco Vinicio Guasticchi, che ha anche annunciato un’interrogazione in merito, parlando di un’assemblea trasformata in un comizio. Ma diversi chiarimenti arrivano oggi dal vertice dell’azienda sanitaria locale.
In una nota, infatti, il commissario straordinario Usl 2 Braganti chiarisce i contorni dell’incontro convocato presso l’ospedale di Foligno.
“Con riferimento alla notizia riportata dai quotidiani e dalle testate on-line circa la mia partecipazione all’assemblea sindacale dei dipendenti tenutasi il 26 settembre 2019, – spiega – tengo a precisare che non ho partecipato a tale assemblea né ho mai partecipato ad altra assemblea sindacale dei dipendenti, in quanto è mia abitudine confrontarmi con TUTTE le OO.SS. esclusivamente nelle sedi a ciò deputate.
Inoltre si specifica che il mio nome è stato inserito in un volantino del quale questa Direzione è venuta a conoscenza in concomitanza dell’inizio dell’assemblea, nel quale per la prima volta si rende nota alla Direzione stessa la composizione dei partecipanti.
Si precisa peraltro che l’assemblea in argomento è stata regolarmente comunicata all’azienda con l’indicazione degli argomenti all’ordine del giorno di interesse dei dipendenti. È stata comunicata anche la presenza “… di dirigenti nazionali e territoriali (del sindacato promotore) e figure istituzionali”.
La Direzione aziendale valutata la coerenza degli argomenti da trattare in assemblea ha preclusa ogni forma di ingerenza o controllo sullo svolgimento dell’assemblea, in quanto incorrerebbe in un comportamento antisindacale.
Da notare infine che la partecipazione dei dipendenti alle assemblee sindacali è garantita dal CCNL, per un massimo di 12 ore annue pro capite, senza decurtazione della retribuzione”.