Arrestati gli autori del colpo alla sala slot di Ponte San Giovanni. Si tratta di cinque persone, con base in Toscana, che avrebbero colpito oltre che in Umbria, anche in Veneto ed Emilia Romagna (oltre che nella regione di residenza e all’estero, in particolare Belgio, Germania e Danimarca), sempre con lo stesso modus operandi: un commando di sei persone, che dava vita a ondate criminali di durata variabile, da pochi giorni ad alcune settimane.
In totale, in quattro mesi (da febbraio a giugno 2019) la banda avrebbe compiuto sei rapine a sale slot e 23 furti con il metodo della “spaccata”.
A porre fine alla carriera della banda sono stati i carabinieri del nucleo investigativo di Firenze, che hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, disposto dalla procura di Firenze, nei confronti di cinque appartenenti a una presunta organizzazione dedita a rapine e furti in ambito internazionale. I destinatari del provvedimento sono stati bloccati a Montecatini Terme (Pistoia) e a Firenze. Ciascun colpo – hanno spiegato stamattina i carabinieri toscani in conferenza stampa – fruttava migliaia di euro, ricavati dalla rivendita in Romania di telefoni cellulari, occhiali di marca e altra refurtiva.
Il provvedimento scaturisce dalle risultanze di un’indagine svolta dal Nucleo Investigativo di Firenze, con il contributo del Comando di Lucca e delle Compagnie di Signa e Borgo San Lorenzo, che ha consentito di ricostruire un’impressionante sequenza criminale registrata in Toscana, Umbria, Veneto ed Emilia-Romagna, nell’arco di quattro mesi. Tra i colpi contestati, anche una rapina in Umbria: era la fine di febbraio 2019, il 27, quando sei persone avevano rapinato la videolottery di via Bochi, dopo aver sfondato la porta d’emergenza. Uno dei rapinatori aveva puntato l’arma contro cassiera, intimandole di aprire la cassaforte, mentre gli altri cinque tenevano sotto tiro i clienti e controllavano l’ingresso del locale. Preso il bottino, quantificato in 25.000 euro, il commando si era dileguato, forse approfittando della presenza della vicina E45 oppure utilizzando una strada interna.
Come emerso dalle indagini, la banda agiva sempre con un ‘commando’ di sei persone, travisate e con guanti per evitare di lasciare impronte; quando venivano intercettati dalle forze dell’ordine, gli indagati sono sempre riusciti a fuggire, anche attraverso manovre che hanno messo in serio pericolo l’incolumità degli automobilisti. In un caso, ad esempio, esempio spruzzando il contenuto di estintori verso gli inseguitori per ostacolarne l’azione.
Sarebbe stato inoltre appurato che il gruppo “aveva già effettuato sopralluoghi e si apprestava a colpire nuove attività commerciali toscane per poi ripartire alla volta della Romania e rivendere la refurtiva”. Nel corso della perquisizione dell’appartamento di Montecatini Terme, scelto dalla banda come base di appoggio per la più recente serie di furti, sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola giocattolo e vario materiale da travisamento (maschere, parrucche, e altre materiale), utilizzati per le rapine. Gli arrestati sono stati trasferiti nelle case circondariali di Pistoia e Firenze Sollicciano.