di Andrea Bernardoni (*)
L’iniziativa del comitato “Spoleto per i bambini” ha avuto il pregio di porre al centro del dibattito pubblico il ruolo dei servizi di welfare e più in particolare degli asili nido. Crediamo che, come hanno sottolineato i coordinatori del comitato, il welfare non rappresenti un costo ma un investimento in grado di creare occupazione e sviluppo economico e che i servizi per l’infanzia sono dei presidi contro le diseguaglianze sociali necessari per garantire pari opportunità educative ai bambini e pari opportunità lavorative alle mamme.
I dati Eurostat confermano queste valutazioni ed infatti l’Italia, paese in cui i servizi per l’infanzia sono poco strutturati, è uno tra i paesi europei con il più basso tasso di occupazione per le mamme con bambini con meno di sei anni. In questa prospettiva gli asili nido sono un servizio fondamentale per i bambini, per le famiglie e per la crescita economica. Gli asili sono dei veri e propri beni comuni ed in quanto tali vanno difesi e salvaguardati. La presenza di qualificati servizi per l’infanzia, infatti, produce benefici per tutta la comunità.
Il considerare gli asili nido beni comuni tuttavia non significa che questi servizi debbano essere gestiti direttamente dagli attori pubblici, ad esempio dal Comune, ma bensì che gli attori pubblici debbano garantire l’accesso al servizio alla più ampia fascia di cittadini e garantire le famiglie circa gli standard di qualità educativa, ambientale e sociale degli asili stessi. Vi sono numerose esperienze in Italia, molte anche in Umbria, in cui il coinvolgimento delle cooperative sociali nella gestione degli asili nido ha permesso di rendere più efficiente la gestione, migliorare la qualità del servizio erogato ed effettuare investimenti nella ristrutturazione degli immobili.
In queste esperienze l’asilo nido non viene “privatizzato” ma rimane un servizio in cui il Comune definisce i parametri di accesso e gli standard di qualità e dove i risparmi derivanti dalla razionalizzazione della gestione economica del servizio sono utilizzati per ridurre, o non aumentare, la rette pagate dai cittadini. Crediamo importante innovare i servizi per l’infanzia e puntare con decisione sulla co-produzione, cioè sul coinvolgimento attivo delle famiglie nella gestione degli asili nido ed in questa prospettiva lanciamo la proposta di organizzare a Spoleto, in collaborazione con il Comune, con le cooperative sociali e i cittadini un momento di studio ed approfondimento sulle esperienze più avanzate di coproduzione dei servizi per l’infanzia.
(*) Responsabile area ricerche Legacoop Sociali Nazionale
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