Gli albergatori di Foligno chiedono, anzi invocano, una sorta di ‘par condicio’ nei confronti dei numerosi agriturismi, bed & breakfast ed affittacamere sorti negli ultimi anni in città e nel comprensorio.
Non si tratta di una crociata degli uni contro gli altri, né tantomeno di fare differenza sul piano dell’accoglienza o della regolarità, si tratta piuttosto di una questione di correttezza e di trasparenza.
Il settore è già in crisi a livello nazionale e purtroppo anche l’Umbria risente di forti contraccolpi, la città della Quintana però può ancora giocarsi l’asso nella manica dei concorsi del centro di selezione e reclutamento nazionale dell’Esercito alla caserma Gonzaga.
Una vera e propria manna dal cielo che però, una ‘pioggia di arrivi’ che però finisce dispersa in mille rivoli, molti dei quali non si capisce bene dove vadano a finire.
A lanciare l’allarme è Elisa Cesarini, responsabile territoriale di Federalberghi che interviene a nome di molti albergatori a dir poco confusi ed irritati.
La levata di scudi nasce dal fatto che, incrociando i dati ufficiali tra partecipanti alle gare concorsuali e clienti effettivi regolarmente registrati nelle strutture alberghiere, i conti non tornano.
E i desaparecidos sarebbero decine e decine. Alcune segnalazioni parlano di appartamenti privati affittati a giornata, alcuni affittacamere che ospiterebbero il doppio dei clienti rispetto ai posti letto dichiarati e certi bed & breakfast pieni oltre i limiti della capienza. Illazioni? Sospetti da verificare? Fatto sta che il quadro non risulta affatto chiaro ed la fredda realtà numerica è lì a dimostrarlo.
“Noi non diciamo che ci sono irregolari o gestori che se ne approfittano, né vogliamo fare la guerra a nessuno – tiene a specificare la Cesarini – chiediamo però alle autorità competenti di avere risposte concrete. Due mesi fa abbiamo avuto un vertice con l’assessore ed i dirigenti comunali competenti – fa sapere – e ci hanno assicurato che avrebbero avviato una serie di verifiche, ebbene aspettiamo i riscontri. Noi siamo tenuti a rispettare diverse regole e trafile burocratiche – aggiunge la responsabile di Federalberghi – e sono tutte correttamente riscontrabili, vogliamo augurarci che questo valga per l’intero settore del sistema ricettivo”.
Fare una stima di quanto incida il ‘sommerso’ in situazioni del genere è particolarmente difficile, ma si potrebbe arrivare ad ipotizzare che coinvolga circa un quinto della potenziale clientela.