Prenderà il via nei prossimi giorni, grazie alla collaborazione tra diversi Assessorati del Comune di Spoleto (Coesione Sociale e Salute – Cultura e Turismo – Istruzione), una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione sociale sul tema delle dipendenze, campagna realizzata dagli studenti dell'istituto d'Arte “Leoncillo Leonardi” di Spoleto.
“Fagocito ergo sum” è il titolo dell'iniziativa presentata il 28 marzo scorso nell'ambito del convegno “Giovani e Arte. L'immagine specchio della persona”, tenutosi presso il convitto INPDAP. Per le vie della città saranno affissi grandi manifesti (un grande “manga” cittadino) realizzati con soluzioni grafiche vicine all'estetica del fumetto, in particolare di quello giapponese.
Come ha avuto modo di spiegare la Dirigente dell'Istituto d'Arte di Spoleto, Prof.ssa Roberta Galassi nel suo intervento il Progetto sulle “Dipendenze” è “nato dalla commistione, profondamente integrata, tra riflessione di tipo sociologico, scientifico, letterario, storico, sulle sostanze, o sui comportamenti, che creano dipendenza, e rielaborazione grafico-pittorica del messaggio che si è voluto veicolare: un messaggio solo apparentemente negativo e sconfortante, ma che, al suo fondo, appare dotato di un energico desiderio di proposta costruttiva. Attraverso questo grande fumetto i ragazzi sembrano dirci questo: “fermiamoci! Guardiamoci intorno, adolescenti, giovani e adulti, cerchiamo di vedere le tante dipendenze che ci rendono schiavi, mentre noi ci illudiamo di denominarle con le espressioni più nobili e interessanti. Riprendiamoci la nostra vita, la nostra salute, il nostro benessere, la nostra voglia di stare insieme con gli altri, il nostro rispetto di noi stessi, senza consegnarci ad altri, o ad altro, che, mentre pensiamo di dominarlo e di usarlo per i nostri fini, in realtà ci distrugge.”
I manga realizzati, conclude la Prof.ssa Galassi sono “nati in una situazione di “campus”, di happening, di laboratorio nel senso più ampio e coinvolgente: le riflessioni “teoriche”, sociologiche, scientifiche, storiche, ci sono state, ma non sono venute prima, del disegno, o dopo, o comunque separate dal momento del disegno e dell'elaborazione grafica. Il progetto artistico, vero “oggetto mediatore”, ha liberato energie, proposte, parole, racconti, che si sono arricchiti di ricerche, in un flusso circolare e continuo, e in uno scambio autentico tra generazioni diverse, storie, identità diverse”.