Il riconoscimento alla direttrice de La Nazione Agnese Pini consegnato a Palazzo Candiotti
“Ariodante Picuti era un politico di prossimità, un politico vicino alla gente“. Sentito il ricordo di Picuti, avvocato, politico, giornalista e storico presidente dell’Ente Giostra della Quintana, durante la cerimonia di consegna del Premio giornalistico in suo nome, assegnato ad Agnese Pini, prima direttrice donna de La Nazione.
L’Ordine dei giornalisti
“Dante Picuti – ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli – ha saputo rinunciare alla politica romana per restare nella sua città, alla sua carriera e alla Quintana. Era un personaggio popolare, trasversale. Dialogava con tutti“. E sulla Quintana: “Ha dato lustro a questa manifestazione, interpretandola come festa vera“.
La famiglia
“Difficile trovare una persona che sarebbe piaciuta di più a mio padre“, ha detto Giovanni Picuti, a nome della famiglia. “Papà è diventato corrispondente per il Messaggero nel 1950. Era un comunicatore, lo ha dimostrato nella professione e nella politica. Ci auguriamo che il premio prosegua e sono contento della scelta. Agnese Pini è tra le prime 100 italiane più importanti”. L’assessore Decio Barili ha ricordato i suoi primi passi da avvocato, nello studio Picuti.
L’Ente Giostra
“Una donna di grandi qualità – ha detto il presidente dell’Ente, Domenico Metelli parlando della Pini – e la Nazione è da sempre molto vicina alla Quintana e la direttrice Pini sempre molto vicina a Foligno. Questo vuole essere anche l’omaggio ad un uomo come Picuti“.
La direttrice Pini
“Sono felice per il Premio – ha detto la direttrice Pini – Ho visto la vostra emozione parlando di lui. Quando Roberto (Conticelli, ndr) mi ha chiamato per il premio, mi sono informata. E questo premio è dedicato ad una figura che ha fatto tante cose. Pochi i premi dedicati ai politici, perché c’è un clima di antipolitica. La politica ha avuto una lunga crisi. Picuti però ha fatto politica come noi intendiamo che debba essere fatta. Il senso della politica, per Picuti, si poteva esprimere qui, non perché non aveva ambizioni, ma perché la propria ambizione era stare in prossimità del prossimo. Prossimità che adesso si è svuotata. Ariodante è il senso della prossimità“.