Il Comune di Terni destinerà il terreno dello Staino di proprietà comunale ad "attrezzature d’interesse comune"; "tutto per il rinnovamento della città".
Area Staino: il Comune di Terni ha approvato l’adozione di una variante parziale al piano regolatore generale, che prevede la trasformazione della destinazione d’uso del terreno di proprietà comunale in “attrezzature d’interesse comune”.
“La variante – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Terni, Federico Cini – nasce da un emendamento del consiglio comunale al documento unico di programmazione 2019-2023″.
Un hub turistico tra strada dello Staino, viale Centurini e il Fiume Nera
“Stiamo pianificando e delineando una nuova infrastrutturazione a servizio del rinnovamento della città”, ha insistito più volte Cini. “Un’infrastrutturazione che, nella visione dell’amministrazione comunale, sarà funzionale alla creazione, nell’area compresa tra la strada dello Staino, viale Centurini e il fiume Nera, di un vero a proprio hub turistico, una porta di collegamento tra il centro città, la cascata delle Marmore e la Valnerina“.
Cini: “Con questa variante l’area perde la possibilità di ospitare superfici commerciali a favore di destinazioni turistiche”
“L’area, infatti, data la sua collocazione strategica, si pone già come punto di partenza per percorsi turistici verso la Cascata delle Marmore e il fiume Nera; con questa variante, dunque, si perde completamente la possibilità, precedentemente prevista dal Dup, di ospitare grandi superfici commerciali, a favore di destinazioni turistiche, di conoscenza e promozione del territorio”.
Parere favorevole anche dalla Regione
La variante, nello specifico, prevede una superficie coperta di 6.500 metri quadri, “la cui destinazione dovrà essere precisata, scegliendo tra quelle d’interesse comune previste, appunto, dall’art. 148 delle Nta del Prg, con successiva deliberazione di consiglio comunale, in caso di intervento da parte di privati”. Un parere favorevole sarebbe arrivato, inoltre, dalla Regione Umbria, “con la non necessità di sottoporre la variante a valutazione ambientale strategica e una serie di indicazioni sugli aspetti urbanistici, paesaggistici e idraulici da osservare”.