Ore 11,00: l’incontro è nella Cripta del Monastero di San Ponziano. L’occasione è la ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. La Cappella Musicale del Duomo è pronta per iniziare una giornata decisamente importante. I giornalisti restano in silenziosa attesa.
In un famoso concerto al Sands di Las Vegas, un signore di nome Frank Sinatra veniva introdotto dalla voce fuori scena con una formula semplice quanto efficace: “…e ora…un Uomo e la Sua Musica…”. L’orchestra si alzava in piedi e la folla andava in delirio per quella voce che intonava un pezzo molto conosciuto da tutti, quanto evocativo “Come fly with me…” (vola con me). Ed iniziava così un dialogo stretto con quella gente che lo adorava senza mezzi termini.
L’omelia di Sua Eccellenza Riccardo Fontana, ha la stessa presa su quel pubblico di giornalisti che per mestiere pesano anche le virgole. Un Presule ispirato e molto concreto affronta di petto il ruolo del giornalista in una comunità e chiede aiuto e collaborazione perché una categoria, che troppo spesso dimentica il suo ruolo educativo, possa intervenire in tempi bui e poco sereni. Rimane centrale nell’omelia di Mons Arcivescovo, l’amore per i giovani ed il bisogno che questi hanno di vedere un progetto per il loro futuro, per non sentirsi chiusi su stessi e senza un appoggio. Anche questo può fare un giornalista, lanciare un messaggio ed essere un punto di riferimento e di confronto per la crescita di una comunità.
E quando l’omelia si conclude con “ Voi siete l’aria di questa città, aiutateci a respirarla”, il silenzio totale scende su quella platea che rimane colpita nel profondo.
Anche in una struttura complessa come la Chiesa Cattolica, l’uomo a volte è il fattore determinante, e l’Arcivescovo Riccardo Fontana oggi scrive un pezzo importante delle relazioni tra Istituzioni e stampa locale. Il gesto è forte e sarebbe fin troppo lungo raccontare le implicazioni simboliche di quell’invito, l’aria necessaria per vivere, il respiro come motore della vita, lo scambio di informazione e la condivisione tra il genere umano che respira… Ma non è questo l’articolo in cui raccontare come un uomo, che è si Arcivescovo, sà anche trasformarsi in trascinatore. “Come Fly with me…”.
Il Presule al termine della funzione religiosa, accompagnata da una splendida Cappella Musicale del Duomo, si riunisce con gli intervenuti per un informale dialogo in “circolo” con il quale approfondire il tema dell’omelia. Molti i colleghi che intervengono e si confrontano sulla situazione di una regione che ha gli stessi identici problemi per quasi 4/5 del suo territorio. Monsignore ascolta, annuisce, interviene, si meraviglia ed affronta, con una buona dose di umorismo, i 62 anni appena compiuti, “ … un età nonnesca…”.
Non manca di offrire a tutti i giornalisti intervenuti il consueto regalo di benvenuto, due preziose pubblicazioni, che riguardano entrambe Santa Chiara da Montefalco, nella ricorrenza del VII° centenario del transito della Santa. Semplice e piacevole il pranzo offerto dal Presule, ed un momento di confronto tra i colleghi che si uniscono per un dialogo che non sempre accade. Un momento di visibile commozione per Monsignore quando ricorda che il prossimo 8 Febbraio arriveranno a Spoleto per un concerto al Teatro Nuovo, alcuni giovanissimi musicisti della martoriata Georgia. Loro Spoleto la chiamano “La città dei sette teatri”. L’impegno dell’Arcivescovo Fontana per la Georgia è ormai noto da tempo e sta per partire una nuova spedizione con due container pieni di aiuti alimentari per una popolazione “ che sta morendo letteralmente di fame”.
Commosso, quest’uomo e la sua musica, ha suonato un concerto migliore di quello ormai famoso del Sands. “Come fly with me…”
(CarVan)
Foto Eleonora Rizzi, Ufficio stampa diocesano