Prolungata siccità, danni da ungulati, ritardo nei pagamenti dei contributi del Piano di sviluppo rurale da parte di Agea. “L’agricoltura umbra è al collasso”.
Lo dichiarano senza mezzi termini i Presidenti di Cia e Confagricoltura dell’Umbria rispettivamente Domenico Brugnoni e Marco Caprai. Entrambe le organizzazioni chiedono pertanto alla Regione l’immediato pagamento dei contributi da parte dell’Agenzia.
Disastrose secondo la Cia dell’Umbria e Confagricoltura le conseguenze di questi ritardi nell’erogazione dei contributi sui bilanci delle imprese agricole e zootecniche e sulla loro tenuta finanziaria. “In un momento di particolare criticità per il settore in Umbria -dicono i due Presidenti- le produzioni delle importanti eccellenze regionali come olio, legumi e creali fortemente compromesse dalla siccità e con i prezzi di mercato che non consentono di coprire i costi di produzione, ritardi di oltre due anni e mezzo nella riscossione dei premi, mettono in ginocchio numerose aziende che rischiano di chiudere i battenti definitivamente”.
Ad aggravare la situazione già drammatica l’emergenza ungulati che in Umbria è fuori controllo. Cia e Confagricoltura chiedono poi piani immediati e adeguati di contenimento e prevenzione della specie cinghiale e il riconoscimento dei danni alle colture e agli allevamenti. In fine la Cia dell’Umbria torna a sollecitare la pratica della cosidetta “braccata”, già adottata in Toscana suggerendo una caccia con i cani più incisiva, poiché afferma Domenico Brugnoni “Non è con la riduzione del termine da 48-12 ore per l’attivazione degli interventi che in Umbria si può arginare la drammatica piaga dei danni da cinghiale provocati alle colture”.