Una lite finita con l'incendio dell'intero appartamento. E' quanto è successo ieri sera a Perugia, in via del Macello, in una casa dove abitava J.N., un 30enne di nazionalità tunisina, sottoposto da tempo agli arresti domiciliari.
La lite che poteva sfociare in tragedia è avvenuta in serata, a causa di un diverbio legato allo spaccio di stupefacenti tra H. Y., 24 anni, e H. M., 25, entrambri cittadini tunisini. I toni si sono surriscaldati, finche i due hanno deliberatamente dato alle fiamme alcune suppellettili nell'appartamento, creando un incendio che ha coinvolto l'intera abitazione e che solo l'intervento dei vigili del fuoco ha potuto domare.
I Carabinieri della Compagnia di Perugia, intervenuti sul posto, hanno denunciato i due responsabili per il reato di danneggiamento a mezzo incendio.
Il proprietario di casa, J.N., è stato dunque portato in Caserma, impossibilitato a rimanere nella casa inagibile, per trovargli una diversa soluzione per la notte. Soluzione che, paradossalmente, è diventata una cella: come riferito dai carabinieri, “ironia della sorte ha voluto che in tale contesto, sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di 15 grammi di hascish, di un bilancino di precisione e di un coltello. Per lui, quindi, si aprivano le porte della locale casa circondariale con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.