La polizia ha chiuso il cerchio sull’autore di uno scippo avvenuto ad agosto a San Sisto ai danni di un’anziana perugina. La donna, all’uscita di un supermercato, era stata avvicinata da un giovane, rivelatosi poi essere un 28enne pugliese, che dopo averla violentemente spintonata le aveva strappato la collana d’oro che portava al collo.
Le immediate attività svolte dalla Squadra Mobile hanno potuto giovarsi delle telecamere di sorveglianza installate presso l’esercizio commerciale, che hanno permesso di documentare le fasi antecedenti della rapina. Dai filmati, difatti, si nota che il malfattore, in compagnia di un soggetto dai tratti somatici nordafricani, si posiziona alle casse del supermercato per adocchiare, mentre sta pagando la spesa, la vittima da assalire.
Le successive attività investigative effettuate dagli agenti della Mobile hanno permesso, pochi giorni dopo, di rintracciare, nei pressi della stazione Fontivegge, un 33enne tunisino senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale, molto somigliante al soggetto ripreso dalle telecamere del supermercato. La prova più evidente della sua colpevolezza il fatto che al collo indossava la collana in oro rapinata all’anziana, che è stata successivamente restituita alla vittima. Il tunisino, pregiudicato per stupefacenti, furto e ricettazione, in relazione al possesso della collana d’oro, non ha saputo fornire, ovviamente, alcuna spiegazione; il 33enne è stato pertanto sottoposto a fermo per il reato di ricettazione ed associato presso il carcere di Capanne
Sono pertanto scattate le attività volte al rintraccio dell’autore materiale della rapina, identificato per un 28enne di origine pugliese, senza fissa dimora. Il giovane, nel frattempo si era allontanato da Perugia, nella vana speranza di allontanarsi dalle ricerche degli investigatori. Ma le sue tracce hanno indirizzato i poliziotti della Squadra Mobile nelle Marche, a Fabriano. Qui è stato ammanettato e tratto in arresto per rapina in esecuzione di ordinanza di misura cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Perugia a settembre, su richiesta della locale Procura della Repubblica. È stato associato al carcere di Capanne, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
(foto di repertorio)