Fa discutere ancora prima della sua installazione l’antenna che sarà issata nel Comune di Monte Santa Maria Tiberina, tra le frazioni di Lippiano e Ranzola.
A stretto giro di posta è infatti arrivata la risposta della sindaca Letizia Michelini al consigliere regionale Valerio Mancini, che ieri (20 settembre) aveva annunciato di esser pronto a convocare in audizione i vertici Arpa e del Comune per maggiore chiarezza, memore anche di una vicenda simile – sempre a Monte Santa Maria – relativa ad un altro traliccio di 30 metri poi bloccato dal Tar nel 2019.
La prima cittadina, sottolineando come l’infrastruttura di telecomunicazioni verrà installata nei pressi del cimitero di Lippiano, “una zona isolata dai centri abitati più densamente popolati“, ha aggiunto: “Viene da domandarsi se Mancini sia stato colpito da un’amnesia esistenziale che non gli consenta di ricordare in quale poltrona siede e a quale partito appartenga. Pare infatti ignorare che la materia per le installazioni degli impianti di telecomunicazione è disciplinata da legge dello stato, e che questi sono assimilati a opere di urbanizzazione primaria, facendo parte di un piano nazionale per la copertura con fibra ottica di tutte le aree cosiddette a fallimento di mercato”.
“Si tratta di un servizio pubblico essenziale rispetto al quale, il governo nazionale attuale, di cui il partito dello stesso Mancini fa parte, ha addirittura ridotto i tempi legati agli iter autorizzativi presso i Comuni, a causa della necessità di spendere con urgenza le risorse Pnrr (Progetto Italia 1G) – ha evidenziato la sindaca – È ormai noto che rispetto ai luoghi scelti per le installazioni degli impianti, le amministrazioni comunali, purtroppo, non hanno nessuno strumento efficace per poter impedire o modificare le scelte delle società di telecomunicazione, soprattutto quando quest’ultime si rivolgono direttamente ai privati, senza confrontarsi preventivamente con le amministrazioni pubbliche“.
“Invece di puntare il dito contro Sindaci – conclude Michelini – il consigliere Mancini avrebbe fatto meglio a rendersi utile chiedendo al suo partito di Governo di modificare la legge in materia, restituendo ai Comuni la voce in capitolo che dovrebbero avere in queste circostanze. È evidente invece che avvicinandosi le elezioni regionali, al Consigliere rimangano poche cartucce da sparare e preferisca fare proclami allarmistici sulle onde elettromagnetiche”.