L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che il 2020 sarà l’Anno Internazionale dell’Infermiere e dell’Ostetrica, celebrato in tutto il mondo, a testimoniare il contributo che queste professioni danno nella fornitura dei servizi sanitari e per sottolineare che in molte realtà sono, di fatto, l’unico presidio sanitario esistente e accessibile alla popolazione. L’OMS, infatti, mette in guardia sui grandi rischi associati alla carenza di personale infermieristico.
La scelta del 2020 è legata al bicentenario della nascita della fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, Florence Nightingale, una figura che vale la pena di riscoprire perché considerata, nel mondo, un’antesignana dell’assistenza, della prevenzione e anche della statistica applicata alla salute. A lei si devono, ad esempio, le pratiche elementari di igiene negli ospedali e il miglioramento dell’assistenza ai malati.
“Ho presentato una mozione consigliare affinché anche Spoleto aderisca il 12 maggio, giorno di nascita di Florence Nightingale- recita una nota stampa a firma di Carla Erbaioli, consigliere comunale Pd-alle celebrazioni dell’Anno Internazionale dell’Infermiere e dell’Ostetrica con l’intento di valorizzare il nostro ospedale cittadino e rendere onore alla professionalità degli operatori che vi prestano servizio, ma anche per indicare, ai giovani, percorsi con buone possibilità di sbocchi occupazionali. Secondo l’Oms, infatti, gli infermieri e le ostetriche nel mondo rappresentano quasi il 50% della forza lavoro sanitaria globale (nel 70% dei casi sono donne), ma permane una carenza globale dei due profili professionali stimata in circa 9 milioni di operatori. In Italia la carenza calcolata dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) è di circa 50 mila infermieri che con gli effetti di “Quota 100” potrebbero superare i 70 mila.
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