L’Associazione di volontariato Angeli della Finanza torna ancora una volta fornire nuovi impressionanti dati riguardanti i fallimenti delle imprese in Umbria, nel biennio 2013-2014, e i suicidi dovuti alla crisi economica nel primo semestre del 2015. “Inutile dirlo, – afferma il fondatore Domenico Panetta – i nostri dati provengono da autorevoli fonti nazionali e sono oggetto di studio statistico. Siamo abituati a fornire numeri rapportati ad almeno un biennio, l’economia lo insegna. Solo così possiamo avere un quadro chiaro di quanto sta accadendo”.
Da questi dati è emerso che il 2014, insieme al 2013, è stato un anno pessimo per l’economia. In Umbria sono state chiuse 481 imprese. Rispetto al 2013 c’è stato un aumento del 20,6% (è il quinto peggior dato tra le regioni italiane, insieme al Piemonte), rispetto a una media nazionale del +10,7%, mentre il Centro ha fatto marcare +16,2%. Nel 2013, infatti, in Umbria erano fallite 218 imprese, salite a 263 nel 2014. In pratica, più di un fallimento ogni giorno e mezzo (Fonte Cerved).
Su scala nazionale, dal 2008 ad oggi, le aziende chiuse in Italia sono 82.000. La serie storica dei dati mostra chiaramente come i costi occupazionali siano stati elevatissimi, fino a raggiungere il picco nel 2013, quando 176mila lavoratori hanno perso il posto di lavoro. Solo in Umbria, tra il 2013 e il 2014, sono stati licenziati 4754 lavoratori.
“Sul fronte dei suicidi si tratta di un semestre nero – continua Panetta – Dall’inizio dell’anno sono 121 i casi di suicidio per crisi economica. L’Istat è ferma al 2010 con i suoi dati e la cosa mi fa sorridere, noi invece abbiamo il dovere morale come associazione di dire le cose come stanno, sapendo che spesso la verità spaventa ma allo stesso tempo aiuta a far riflettere. Ricordo che i dati sui suicidi sono forniti dal Prof. Nicola Ferrigni Link Campus University”.