La presentazione del Rapporto Labsus 2023 titolato “Al cuore dell’amministrazione condivisa” tenutasi a Perugia presso la sede di Legacoop Umbria è stata l’occasione per fare il punto su un’utopia che migliaia di cittadini, amministrazioni pubbliche, enti di Terzo Settore e ricercatori stanno realizzando in Italia ed in Umbria.
Oggi, l’Amministrazione condivisa è un modello pienamente riconosciuto al pari di quello dell’amministrazione tradizionale. Un modello codificato nel Codice del Terzo settore, in cui i soggetti collettivi non vengono considerati portatori di interessi contrapposti ma alleati per perseguire, insieme alla pubblica amministrazione, finalità di interesse generale.
“Andare al cuore dell’amministrazione condivisa – afferma Daniela Ciaffi Vice presidente di Labsus – significa analizzare il legame tra la democrazia e il vivere in modo attivo le comunità, i territori, i quartieri, le città. Il rapporto è un viaggio verso nuove forme di impegno civile e politico”.
Alla presentazione del rapporto, i lavori sono stati aperti da Danilo Valenti Presidente di Legacoop Umbria ed hanno partecipato Andrea Bernardoni Presidente di Legacoopsociali Umbria, Alessandra Valastro Direttrice del Master in “Progettazione e gestione di politiche e pratiche collaborative”, Anna Lisa Lelli Funzionaria della Regione Umbria, Luigina Renzi e Stefania Nichinonni rispettivamente Assessore e Dirigente del Comune di Spoleto e Fabrizio Stazi direttore della Fondazione Perugia,
“L’Umbria – afferma Andrea Bernardoni – è all’avanguardia in materia di amministrazione condivisa. Nel 2023 l’assemblea legislativa ha approvato una legge regionale su questo argomento, la legge N. 2 del 2023, che apprezziamo molto. Ci sono poi numerose pratiche virtuose che coinvolgono le amministrazioni pubbliche e gli enti di Terzo settore della regione. La sfida è rendere l’amministrazione condivisa un elemento strutturale nei rapporti delle amministrazioni pubbliche con i cittadini e con il Terzo settore. Legacoop e le cooperative sociali stanno lavorando per vincere questa sfida insieme ai cittadini e agli amministratori pubblici”.
Dal rapporto emerge che oggi vi sono molteplici strumenti per praticare l’amministrazione condivisa: i patti di collaborazione, la co-programmazione, la co-progettazione e gli atri strumenti collaborativi introdotti dal Codice del Terzo Settore.
“L’amministrazione condivisa – conclude Alessandra Valastro – richiede un cambio culturale nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di Terzo settore. È per questo motivo che l’Università di Perugia ha lanciato il Master in “Progettazione e gestione di politiche e pratiche collaborative”. Un master frequentato da dipendenti pubblici, cittadini e soci di cooperative sociali ed enti di terzo settore. Nei prossimi mesi creare una nuova cultura, la cultura dell’amministrazione condivisa dei beni comuni sarà la priorità con cui tutti ci dovremmo confrontare”.
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