La corsa verso le prossime elezioni amministrative è ormai entrata nel vivo. Questa mattina, in un locale di Piazza Gabriotti, è stato infatti presentato anche il nuovo “esperimento civico” voluto e ideato da Cristian Braganti, Manuel Maraghelli e Nicola Morini.
Tale progetto, che ha una lunga gestazione alle spalle durata ben 5 anni, è culminato in una vera e propria lista civica, “Tiferno Insieme”, di cui è stato presentato anche il logo: un “abbraccio” simbolico tra due persone, dipinte con i colori della città (bianco e rosso), che rappresenta soprattutto “una sorta di osmosi tra amministrazione e società”, uno degli obiettivi che i tre vorrebbero realmente raggiungere.
“L’esperimento civico” di Braganti, Maraghelli e Morini, non ha una precisa collocazione politica e intende riunire al suo interno “tutti coloro che fanno opposizione, senza escludere nessuno”. “Vogliamo essere un contenitore per chi vuole il cambiamento, – ha dichiarato Braganti – per chi, come noi, mette al primo posto la comunità e non le logiche di partito”.
Nessuna etichetta dunque ma – come ha detto Maraghelli – “una predisposizione al dialogo, unico mezzo e unica forza con cui poter conquistare la maggioranza. Il nostro ‘dovere civico’ infatti dovrà essere quello di ascoltare seriamente tutti coloro che fanno presente un qualsiasi disagio”. I due consiglieri comunali del Gruppo Misto hanno inoltre riassunto in tre parole gli obiettivi principali del loro progetto: persona, famiglia e comunità.
Occorre muoversi per migliorare la prospettiva della persona, metterla in relazione con gli altri e ‘proteggerla’, soprattutto economicamente. Privilegiare la famiglia (l’abbraccio nel logo serve a puntualizzare anche questo, ndr) e la comunità: la città, infatti, può ricominciare a vivere solo se ritrova un unità storica e politica
Per quanto riguarda il candidato sindaco di “Tiferno Insieme” i tre fondatori della lista si sono dati ancora del tempo per rivelare un nome alla stampa, in quanto, nonostante due nomi caldi in ballo, ci sarebbe ancora un intenso lavoro di confronto da fare dietro le quinte. “A prescindere dal nome del candidato alla poltrona di prima cittadino – conclude Morini – l’importante è, attraverso il dialogo, far convergere diverse ideologie in un unico progetto”.