Categorie: Città di Castello Politica

Amministrative, presentata la lista “Sinistra per Umbertide”

E’ stata presentata, nella Residenza comunale di Umbertide, anche la lista Sinistra per Umbertide, che vedrà correre insieme Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani per appoggiare la candidatura a sindaco di Marco Locchi. A presentare la lista, giovedì 17 aprile, sono stati Spartaco Bottaccioli (coordinatore di Rifondazione ad Umbertide), Matteo Cesarini (membro della segreteria comunale del Prc) e Andrea Ceccarelli (segretario provinciale dei Comunisti Italiani). “Rifondazione-Comunisti Italiani-Sinistra per Umbertide – hanno dichiarato i promotori – è il nome della lista unitaria con la quale il PRC ed il PdCI di Umbertide si presenteranno alle prossime amministrative. I simboli tradizionali di falce e martello e la presenza di tanti giovani nella lista stanno a segnalare la volontà dei nostri due partiti di puntare su un forte rinnovamento nella politica locale, mantenendo inalterati i valori a cui ci ispiriamo: la difesa dei diritti dei lavoratori e delle fasce sociali più deboli. Queste tematiche sono presenti anche all’interno del programma della coalizione del centrosinistra umbertidese che sta alla base dell’accordo unitario sottoscritto da PRC e PdCI con il candidato Marco Locchi e con le forze politiche della coalizione”. L’invito a presentarsi tutti insieme con una lista unitaria è stato rivolto anche ai militanti di SEL, i quali però hanno deciso di compiere una scelta diversa, presentandosi nella lista civica Umbertide Cambia, del candidato Claudio Faloci. Durante la presentazione, i promotori di Sinistra per Umbertide hanno esposto i temi da loro proposti inseriti all’interno del programma, come la nomina simbolo di un delegato al lavoro e la lotta alla disoccupazione all’interno degli organi del governo cittadino. Tra gli altri impegni da portare eventualmente a termine ci sarebbero: la rivalorizzazione del lavoro con lo sviluppo di progetti di co-working; l’istituzione di un Fondo di solidarietà, alimentato da una parte degli emolumenti di sindaco e amministratori comunali, per aiutare le persone più in difficoltà; l’introduzione nel comune, un paio di volte al mese, di un dentista sociale, i cui interventi avrebbero un costo pari ad un terzo rispetto alle normali cure odontoiatriche.