Prepensionamento riconosciuto dal giudice per 2 ex operai della Sgl Carbon per via dell’esposizione all’amianto, condannando dunque l’Inps a riconoscere la specifica prestazione per il periodo che va dal 1991 al 2004.
Il Tribunale interessato in questa vicenda giudiziaria è quello di Ascoli Piceno, ma i fatti aprono le porte a possibili situazioni analoghe per i lavoratori della sede di Narni (nella foto). A ripercorrere i fatti è l’Osservatorio nazionale amianto, presieduto dall’avvocato Ezio Bonanni.
Con due sentenze “gemelle” emesse il 24 marzo scorso, infatti, il giudice del lavoro del tribunale di Ascoli Giovanni Iannielli ha accolto il ricorso di due ex dipendenti della sede ascolana di Sgl Carbon – che per le loro mansioni fino al 2004 erano stati esposti a polveri di amianto – contro l’Inps.
“La storia – spiega l’Osservatorio nazionale amianto – è quella di M.A. e di G.M.C., queste le iniziali dei due lavoratori, ma potrebbe essere quella di tanti altri operai che hanno lavorato per anni a contatto con l’asbesto e che si sono poi ammalati. Ad entrambi i medici hanno diagnosticato placche pleuriche, patologia asbesto correlata riconosciuta dall’INAIL, lesioni di natura cicatriziale spesso sottovalutate ma che possono evolvere in una neoplasia. L’INPS aveva riconosciuto un tempo minore di esposizione all’amianto che non avrebbe consentito ai due operai di raggiungere il numero di settimane previste per la pensione. Bonanni ha dimostrato che i due manovali avevano lavorato per la Sgl Carbon spa per anni, con le stesse mansioni, nello stesso ambiente di lavoro e senza che il sito fosse stato oggetto di bonifica”.
“Le sentenze sono molto importanti perché affermano il diritto al prepensionamento in caso di malattia amianto che troppo spesso l’INPS e l’INAIL continuano ad ostacolare, e che ci obbligano a dure battaglie da oltre 10 anni” ha commentato il presidente Ona, che ha sottolineato: “dispositivi che aprono le porte anche al prepensionamento dei lavoratori della Sgl Carbon spa di Narni ai quali l’INAIL ha riconosciuto l’esposizione soltanto fino al 1992, mentre il Tribunale di Ascoli Piceno lo ha esteso fino al 2004”.