Come era prevedibile, di fronte ai magistrati perugini che indagano sulla morte di Andrea Prospero, nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere il18enne accusato di aver incoraggiato al suicidio il 19enne studente di Lanciano.
Il suo avvocato, Alessandro Ricci, vuole prima vedere tutte le carte che hanno in mano gli inquirenti e quelle che a breve potranno emergere dal secondo filone di indagine, quello relativo ai traffici, presumibilmente illeciti – truffe nella vendita di apparecchiature elettroniche – nei quali lo studente di informatica era presumibilmente coinvolto.
Così come è da chiarire come effettivamente Prospero sia venuto in possesso dei farmaci oppiacei con i quali si è tolto la vita nella stanza del b&b che aveva noleggiato bel centro di Perugia, al termine di una drammatica chat Telegram per la quale la polizia postale sta verificando anche la presenza di altre persone.
Il 18enne non ha reso dichiarazioni spontanee, né ha presentato memorie. Del resto in questa fase l’avvocato Alessandro Ricci non ha ritenuto di presentare istanza per la revoca degli arresti domiciliari nei quali si trova a seguito del provvedimento emesso dal gip Margherita Amodeo.