All'ospedale "S. Giovanni Battista" nasce il "Laboratorio di Stimolazione Cognitiva" (Foto TO®) - Tuttoggi.info

All'ospedale “S. Giovanni Battista” nasce il “Laboratorio di Stimolazione Cognitiva” (Foto TO®)

Redazione

All'ospedale “S. Giovanni Battista” nasce il “Laboratorio di Stimolazione Cognitiva” (Foto TO®)

Gio, 29/09/2011 - 10:01

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È stato inaugurato nella mattinata di ieri, presso la Sala Gregorio Piermarini della Direzione Sanitaria dell’Ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno, il “Laboratorio di Stimolazione Cognitiva” per i malati di Alzheimer. Questo nuovo servizio dell’Asl n. 3 dell’Umbria è finalizzato ad offrire alle persone che si trovano nella fase iniziale della patologia un supporto adeguato per rallentare il decorso dell’Alzheimer, stimolando il paziente a prendersi cura di sé e a mantenere e potenziare – ove possibile – le abilità residue. L’intervento è centrato sull’utilizzo della memoria procedurale e sull’allenamento delle abilità di ragionamento, giudizio, attenzione e prassia, con gli obiettivi di contrastare il declino cognitivo e favorire i meccanismi di compensazione.

Il progetto terapeutico parte da una valutazione approfondita di ogni paziente, che permette di elaborare un piano di intervento personalizzato, indagando sullo stato del quadro cognitivo e sulla presenza di eventuali disturbi del comportamento o dell’umore, che possano influire negativamente con le attività laboratoriali. La stimolazione cognitiva, che può essere svolta individualmente o anche in piccoli gruppi, con il coinvolgimento dei familiari, prevede cinque tipi di interventi: la valutazione e l’osservazione (somministrazione di test neuropsicologici), la stimolazione psicocognitiva (intervento su attenzione, percezione, memoria, lettura, scrittura, calcolo, logica ecc.), la psicomotricità e la ginnastica dolce (intervento sulla motricità intesa come strumento della conoscenza e di relazione), il sostegno psicologico/relazionale (intervento di sostegno psicologico rivolto alla famiglia) e l’intervento educativo (intervento rivolto ai familiari con suggerimenti e consigli per la gestione quotidiana).

“Il Laboratorio di Stimolazione Cognitiva rientra in quella visione moderna della presa in carico delle persone per riabilitarle e si inserisce in una rete che tende a supportare tutto il circuito. C’è una forte partecipazione del territorio e, non essendo più tanti i soldi, dobbiamo ottimizzare quello che abbiamo” ha introdotto Mauro Zampolini, dirigente del Dipartimento di Neuroriabilitazione del “San Giovanni Battista”. “Cerchiamo soluzioni per i pazienti ed i familiari” ha aggiunto Sandro Fratini per la Direzione Generale “e il sistema riabilitativo complessivo e complesso è riconosciuto da tutti perché è un servizio che funziona”.

“Sono molto di più che contenta che anche a Foligno ci sia un Laboratorio di Stimolazione Cognitiva per i malati di Alzheimer” ha affermato Goretta Morini, presidente dell’Associazione Malattia Alzheimer (AMA) Umbria. “La collaborazione con la Asl n. 3 c’è da diverso tempo e questo progetto, costituito da 6 laboratori, è iniziato nel 2008, ma dobbiamo fare in modo che la regione ne prenda atto perché si deve investire di più. Grazie intanto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno per aver investito 2mila euro”.

È la dottoressa Mariangela Maiotti della Struttura Complessa Neurologia e Riabilitazione dell’Ospedale di Foligno a illustrare il progetto, “un progetto pilota con professionisti volontari che affronta argomenti che fino a 10 anni fa erano separati. Non possiamo recuperare le funzioni perdute, ma possiamo invece cercare di capire quali sono le risorse ancora fruibili, anche perché una terapia che guarisca dall’Alzheimer ancora non c’è. Questo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza e fa parte di un progetto a rete integrata della Asl n. 3. Per questo c’è il desiderio di rifarlo anche nelle altre zone. Voglio sottolineare che invecchiamento non significa però demenza. Il rischio aumenta nelle persone anziane, ma vecchio non significa demente. La patologia colpisce anche a 50 anni”. “Abbiamo creato un gruppo di cinque, sei, persone” ha specificato a proposito del progetto Raffaella Cingolani, psicologa e specialista in Neuropsicologia e volontaria da due anni, “omogeneo per età e disturbo, e verrà creato un percorso individualizzato con più tipi di interventi. L’esercizio sarà continuativo ed è importante per la riduzione dei problemi comportamentali”.

A Foligno sono circa 500 gli accessi che si registrano all’anno, 600 a Spoleto e 450 a Norcia. Riabilitazione e demenza, ora, non sembrano più essere un’illusione ma una realtà.

Elisa Panetto

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