“Il primo soggetto di origini italiane in graduatoria è 15° e i primi 50 in graduatoria sono 32 di origine araba, 6 di origine est europea e solo 12 autoctoni“: nel question time del Consiglio comunale di ieri (lunedì 10 settembre) il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani ha parlato della graduatoria per gli alloggi popolari che “rivela una situazione densa di criticità sul futuro demografico della comunità tifernate e la stringente necessità di modificare la legge regionale (e la normativa nazionale) in materia di accesso al bando e di punteggi”.
“La legge regionale n° 23 del 2003 pone come unica condizione temporale una residenza di 24 mesi nella regione e di 18 nel Comune, di fatto privilegiando persone residenti di breve periodo e danneggiando soggetti vulnerabili di origine italiana con soglie reddituali molto basse – ha aggiunto Lignani – Una vergogna che alla fine inciderà anche sulla conformazione demografica ed etnica del nostro territorio. Il Comune ha il dovere di fare pressioni sulla giunta regionale e sul governo nazionale affinché vengano modificati i parametri e comunicare al Consiglio quante vecchie famiglie tifernati potranno usufruire dell’alloggio e soprattutto quando”.
L’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini ha replicato dicendo “di aver analizzato leggi e regolamenti. Non si può parlare di leggi inique ma alcune modifiche potrebbero essere apportate per esempio verificando se le persone siano proprietarie di immobili in altri Paesi. Gli elementi per l’assegnazione sono molti: l’Isee, da 0 a 26mila euro; il nucleo familiare per l’affollamento; la qualità dell’alloggio; la presenza di minori. La legge regionale ha cambiato i requisiti, elevando le soglie temporali della residenza necessarie per l’assegnazione. In questo momento non ci sono disponibilità di alloggi; abbiamo emesso ordinanze che ci permetteranno di liberare appartamenti. Nella graduatoria, al di là della nazionalità, ci sono famiglie che hanno veramente bisogno di un alloggio. Capisco la difficoltà evidenziata dall’interrogazione, cercherò di ovviare”.
Nella replica Lignani ha definito “inquietante la situazione descritta, chiaramente iniqua per i nostri concittadini. L’assegnazione è determinata dalla politica di natalità dei paesi di origine e dalla situazione economica, che penalizzano gli italiani. C’è bisogno di una revisione dei parametri. Prima gli italiani non è nazionalismo ma una premialità per chi si impegna per la crescita del nostro paese. Chi non lo fa, non paga tasse e non lavora invece risulta avvantaggiato. Non va bene”.