I Comuni di Norcia, Preci e Vallo di Nera hanno rilasciato l’autorizzazione unica ambientale (Aua) ai 4 allevamenti di trote di proprietà dell’azienda Ittica Tranquilli finiti sotto sequestro due settimane fa. Un provvedimento atteso da giorni e che dovrebbe portare nelle prossime ore al dissequestro degli impianti, come avvenuto nei giorni scorsi già per l’impianto di itticoltura della società Santocore e C. a Vallicelle di Cerreto di Spoleto.
I 5 impianti erano finiti sotto sequestro il 3 maggio scorso da parte della Forestale su richiesta della Procura di Spoleto proprio per l’assenza delle autorizzazioni. Autorizzazioni per il cui rinnovo, però, le due società operanti in Valnerina da anni, avevano avviato tutte le procedure ben 2 anni fa, nel marzo 2016.
La burocrazia ha voluto i suoi tempi, fino a quando – mentre le carte bollate passavano dai Comuni alla Regione e poi di nuovo alla società per la richiesta di integrazioni e così via – gli allevamenti di trote sono finiti tutti sotto sequestro proprio perché privi di autorizzazioni. L’inchiesta penale, infatti, si baserebbe proprio sull’assenza di Aua e ipotizzando quindi reati inerenti a scarichi non autorizzati e abbandono di rifiuti. Con l’arrivo della prima autorizzazione ambientale, per l’allevamento di trote della Santocore a Cerreto, quest’ultimo è stato prontamente dissequestrato. Ora è la volta anche degli altri 4 impianti: la Ittica Tranquilli, attraverso l’avvocato Michela Paganelli, ha depositato in Procura l’istanza di dissequestro per i 4 allevamenti ancora sequestrati.
Le Aua comunali contengono le autorizzazioni ambientali emesse dalla Regione Umbria (datati 7 e 8 maggio) per gli impianti, relative anche a scarichi ed all’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, con alcune prescrizioni gestionali. Grazie a questa documentazione, i 5 allevamenti di trote della Valnerina in questione sono autorizzati per altri 15 anni.
Ad ore quindi è atteso il provvedimento del pm che, salvo colpi di scena, dovrebbe restituire la gestione ai proprietari. L’inchiesta, comunque, va avanti, con 3 persone iscritte nel registro degli indagati. Già nei giorni scorsi, però, l’avvocato Paganelli aveva spiegato a Tuttoggi: “Le contestazioni verranno chiarite tutte nel prosieguo dell’inchiesta, produrremo tutta la documentazione atta a smontare le accuse mosse: documenti e analisi fugheranno qualsiasi tipo di dubbio”.