Polemiche sulle scuole chiuse, il Comitato Scuola Umbria: "Solo la scuola chiude, al Governo non interessa"
Nella tarda serata di ieri, 9 dicembre, i Prefetti di Terni e Perugia hanno ordinato la chiusura delle scuole delle due Province per allerta maltempo. Sulla decisione è intervenuto il Comitato Scuola Umbria – APS, che polemizza con le istituzioni circa il modus operandi: “Fermo restando che la sicurezza delle studentesse e degli studenti rimane al primo posto – si legge in una nota – non possiamo far altro, che constatare come il modus operandi utilizzato in pandemia permanga”.
Maltempo, la scuola e solo la scuola, chiude
Secondo quanto riferito dal Comitato, le motivazioni della chiusura delle scuole sono dettate “dall’esigenza di ridurre la viabilità – come riporta l’ordinanza prefettizia- ma non si legge nessuna indicazione rivolta alla cittadinanza circa la prudenza. Se vi è un rischio di incolumità pubblica questa deve essere pubblica non riguardare solo una parte della cittadinanza”.
Allerta meteo, il mondo della scuola arriva “per ultimo”
“Oggi, quindi, nonostante l’allerta meteo potrete farvi un giro al centro commerciale, andare in palestra, fare un po’ di spesa e mangiarvi una pizza: l’unico luogo non sicuro è la scuola. E se per molte scuole sappiamo che questo è vero, lo testimonia la loro fatiscenza, ci saremmo aspettati investimenti edilizi negli anni appena trascorsi, non continue chiusure. I genitori e le famiglie – seguita la nota – sono state avvertite solo ieri sera, all’incirca alle 22.30 della decisione, nonostante l’allerta meteo sia stata diramata alle 17 di ieri – come sempre per ultimi”.
“Al Governo non interessa la scuola”
“Passano i governi, si alternano le forze politiche, ma l’interesse che la politica riversa sulla Scuola è sempre marginale per non dire nullo. L’abitudine di chiudere le scuole alla prima “emergenza” crediamo che ci accompagnerà per molto tempo: è la situazione più semplice ed anche economica – conclude la nota – Solo un cieco però, non arriva a capire che senza investimenti in ambito educativo e formativo, il nostro Paese è destinato a sprofondare e non sotto le ingenti piogge ma sotto l’inerzia dei suoi politici”.