Una lettera della Regione Marche sui fondi del terremoto – quelli del contributo per l’autonoma sistemazione e le spese di messa in sicurezza in particolare – aveva allertato tutto il centro Italia colpito dal sisma del 2016 facendo temere uno stop ai fondi da parte della struttura centrale che gestisce il tutto, vale a dire il Dipartimento nazionale di protezione civile. Ma a tranquillizzare tutti è intervenuto oggi lo stesso organismo guidato da Angelo Borrelli (nella foto durante una visita a Norcia), smentendo il temuto blocco di finanziamenti.
Tutto era iniziato dopo che il dirigente regionale della protezione civile marchigiana, David Piccinini, aveva inviato una lettera ai Comuni di sua competenza, chiedendo loro di non autorizzare più impegni di spesa, stante l’indisponibilità di soldi. Un documento che si è diffuso con un generale allarmismo che ha travalicato i confini delle Marche, arrivando anche nelle regioni limitrofe, Umbria compresa. Quello che sembrava emergere, infatti, era che fossero finiti i soldi per la gestione dell’emergenza.
Ma a chiarire nel giro di poche ore la situazione è stata la Protezione civile nazionale. Il problema, infatti, riguarderebbe solo la Regione Marche, per questioni di rendicontazione e non per l’indisponibilità di fondi da parte della struttura centrale.
“In riferimento alla nota della Regione Marche indirizzata ai Comuni colpiti dal sisma del 2016, alle Province e alle Diocesi marchigiane e relativa alla gestione della contabilità speciale, – si legge nella nota – il Dipartimento della Protezione Civile precisa che i fondi destinati alla copertura delle spese per il pagamento del contributo di autonoma sistemazione, per la realizzazione delle strutture abitative di emergenza, per gli interventi di messa in sicurezza, per il ripristino della viabilità e per le altre spese emergenziali sono sempre state garantiti e continueranno ad esserlo.
Il trasferimento delle risorse nelle contabilità speciali è subordinato alla predisposizione da parte delle Regioni e dei Soggetti Attuatori della rendicontazione delle spese sostenute, al fine di garantire la corretta gestione delle risorse finanziate attraverso il Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea.
È opportuno sottolineare che il pagamento del contributo di autonoma sistemazione – la misura destinata alle famiglie e ai singoli cittadini la cui abitazione si trova in zona rossa, oppure è stata distrutta in tutto o in parte, o è stata sgomberata in seguito ai terremoti che hanno colpito l’Italia centrale – non è legato alla permanenza dello Stato di Emergenza, attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2018.
Si precisa, inoltre, che il Governo valuterà – nei tempi e nei modi previsti dalla legislazione vigente – l’eventuale proroga dello Stato di Emergenza per la quale il Dipartimento della Protezione Civile ha già quantificato il fabbisogno economico”.
Insomma, non c’è nulla da temere, men che mai in Umbria.