Alla Scuola di Polizia "Lanari" di Spoleto gli studenti parlano di mafie e stragi - Tuttoggi.info

Alla Scuola di Polizia “Lanari” di Spoleto gli studenti parlano di mafie e stragi

Redazione

Alla Scuola di Polizia “Lanari” di Spoleto gli studenti parlano di mafie e stragi

Sab, 11/03/2023 - 06:23

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Insieme contro le mafie a a Spoleto. Memoria e impegno a 30 anni dalla strage mafiosa dei Georgofili a Firenze.

Sabato 11 marzo mattina presso l’Istituto per sovrintendenti della Polizia di Stato “R. Lanari” 300 studenti delle scuole superiori della città incontrano Teresa Fiume, familiare di vittima di mafia, e il tenente colonnello Guido Barbieri, responsabile per l’Umbria del nucleo Tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri.

L’incontro è organizzato dall’associazione Libera. Associazioni nomi, numeri contro le mafie Presidio di Spoleto Angela Fiume in collaborazione con Libera Scandicci ed è una delle iniziative che porterà al 21 Marzo, Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Al centro dell’incontro la strage dei Georgofili di Firenze, di cui quest’anno ricorrono i 30 anni. La notte del 27 maggio 1993 una Fiat Fiorino con quasi 300 chili di tritolo volle colpire gli Uffizi e causò la morte di un’intera famiglia e di uno studente universitario oltre al ferimento grave di 50 persone.

Angela Fiume era la custode dell’Accademia dei Georgofili, antica istituzione e centro studi in materia di agronomia. Il tritolo la uccise insieme al marito e alle due bambine di 9 anni e 50 giorni. Sarà sua sorella Teresa a dialogare con gli studenti e a portare la sua testimonianza.

Perché si vollero colpire gli Uffizi? La strage di Firenze segnò un cambio di passo dello stragismo mafioso che voleva persuadere lo Stato a trattare in materia di carcere duro e che, dopo Capaci e via D’Amelio, usciva dai confini siciliani e si estendeva a tutto il territorio italiano (a distanza di pochi mesi gli attentati di Roma e Milano). Segnò un cambio di passo anche negli obiettivi da colpire: si puntò ai beni culturali, a smantellare le memorie e i simboli dell’umanità. Nel 1996, per la prima volta in Italia, in un’ordinanza di rinvio a giudizio comparve fra le accuse principali quella di “devastazione del patrimonio artistico”. Di come agisce lo Stato in materia di tutela del patrimonio culturale gli studenti avranno modo di parlare con il tenente colonnello Barbieri.  

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