Nel buio profondo dell’universo, dove ogni cosa è oscura ed invisibile, si genera la materia formata da sostanza d’ombra. Quelle forme staccandosi dal buio indistinto del fondo, come dall’oscurità di un pozzo, emergono distinguendosi nei contorni di immagini che lo sguardo e l’immaginazione può cogliere.
Alla Chiesetta della Madonna del Pozzo il buio che irrompe dalla profondità del pozzo sfuma nella luce delineando l’immagine luminosa dell’affresco. Questa fusione di ombre che vengono alla luce emergendo dal ventre terrestre suggeriscono l’installazione di Aldo Grazzi posta ai piedi della Madre custode del mistero vitale. L’opera si dispiega in un annodarsi di astri oscuri che raccontano la genesi, l’ombra, la preforma del visibile.
Le opere di Aldo Grazzi si sono caratterizzate negli ultimi anni per una distinta ricerca di ordine condotta attraverso figure, geometrie e forme disegnate in complessi sistemi con reti ritagliate, pittura, perline in pasta di vetro lavorate al telaio.
Nei nuovi lavori, come questo alla Chiesetta della Madonna del Pozzo, quella ordinata distinzione, quella ragione che tutto accoglieva in forme concluse, ora tracima i propri argini dilatandosi in vitali consistenze che naturalmente ridisegnano insondabili confini.
Aldo Grazzi inizia la sua formazione artistica dai primi anni ’70.
Dagli anni ’80 partecipa a numerose manifestazioni espositive fra le quali segnaliamo le ultime personali: “Per la costituzione di uno stato moderno” (a cura di Antonio Pazzaglia, Centro per l’Arte contemporanea Trebisonda, Biblioteca Augusta, Accademia di Belle Arti, Rocca Paolina, Perugia 2007 esp. personale). “Gira e rigira” (Filippo Fettucciari Arte, Perugia 2007 esp. personale). “L’altra lingua” (Edificio N, Treviso 2008 esp. personale). “i fiorellini di Carla” (Galleria Caterina Tognon, Venezia 2010 esp. personale)
Aldo Grazzi è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
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Il progetto “ Opus & Light ”, a cura di STUDIO A’87, prevede interventi di singoli artisti nello spazio della chiesetta Madonna del Pozzo o dei Miracoli di Porta Monterone, ingresso sud della Città medievale. Installazione di un’opera a confronto con la specificità del luogo, impreziosito da un ciclo di affreschi che racchiude in sé un intero secolo della storia della pittura italiana ( 1493 – 1600 ).
“Energia vitale dell’acqua sorgente del Pozzo ed energia misteriosa dell’Arte,
alimentate dalla Luce divina ed eterna, opera dell’Altissimo,
verticalità che unisce materia e spirito
… una tenue luce rende tutto visibile a viaggiatori e passanti, giorno e notte”.
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Orario continuato, l’opera è visibile giorno e notte!