Domenica 7 dicembre tornerà ad illuminarsi l’Albero di Natale più grande del mondo, “disteso” come di consueto su un versante del Monte Ingino di Gubbio. Quest’anno, come annunciato settimane fa, l’accensione del gigantesco abete colorato è stata affidata a papa Francesco, secondo pontefice ad avere l’importante compito dopo Benedetto XVI nel 2011. Il Santo Padre, allo stesso modo del suo predecessore e del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nel 2012), sfiorerà lo schermo di un tablet e attiverà via web un contatto elettrico che farà brillare i quasi mille punti luce che disegneranno e riempiranno la sagoma dell’abete, compresa la stella cometa sulla sua sommità.
Papa Francesco sarà “presente” alla cerimonia, quest’anno organizzata in piazza Quaranta Martiri, grazie ad un collegamento video da San Pietro a Roma curato dal Centro televisivo vaticano, che farà “arrivare” il Pontefice in mezzo agli eugubini e ai tanti visitatori che accorreranno.
L’evento, trasmesso anche dalla Rai con dei collegamenti a Domenica In, inizierà alle ore 17.45 con l’accoglienza di ospiti e pubblico e proseguirà con musiche natalizie (a cura del coro Cantores Beati Ubaldi e dell’orchestra delle scuole medie Mastro Giorgio e Ottaviano Nelli), con il corteo storico dei Quartieri eugubini e con l’esibizione di Balestrieri e Sbandieratori di Gubbio. Dopo i saluti e gli interventi istituzionali, il momento clou arriverà poco prima delle 18.30, con l’ “apparizione” di papa Francesco sui maxi-schermi che accenderà l’Albero e rivolgerà un saluto a tutti i presenti.
Per ringraziarlo della sua presenza “virtuale” e reale al tempo stesso, il Comitato “Albero di Natale più grande del mondo” donerà a papa Francesco un pregevole manufatto artistico che sintetizza la storia e la sapienza artigianale dell’antica città medievale umbra, ovvero un’opera in ceramica con tre corpi realizzati su una base in pietra: sullo sfondo c’è l’albero natalizio con la stella cometa, al centro la riproduzione del rosone centrale della Chiesa eugubina di San Francesco e in primo piano proprio un’icona del santo assisano insieme al famoso Lupo di Gubbio. La ceramica, opera di Giampietro Rampini, è contenuta in una preziosa teca lignea realizzata dai maestri ebanisti eugubini Minelli, con vetro soffiato e intarsi ripresi dal coro della Chiesa di San Domenico. Il dono è accompagnato dal saluto del Comitato, miniato su carta di cotone dalle edizioni Unaluna.
I numeri dell’Albero – Nato nel 1981 dalla creatività di alcuni eugubini, l’Albero di Natale più grande del mondo si distende, con una base di 450 metri, per oltre 750 metri sulle pendici del monte Ingino, partendo dalle mura della città medioevale e arrivando alla basilica del Patrono Sant’Ubaldo; copre una superficie di circa 130mila metri quadrati (poco meno di trenta campi di calcio) e oltre 300 punti luminosi di colore verde ne delineano la sagoma; il corpo centrale è disseminato di oltre 400 luci multicolore; alla sommità è installata una stella cometa della superficie di circa 1000 metri quadri disegnata da oltre 250 punti luminosi; sono impiegati circa 7.500 metri di cavi elettrici di vario tipo per realizzare i collegamenti; ogni anno sono necessarie circa 1.300 ore di lavoro per montare tutti i punti luce, stendere i cavi e provvedere ai loro collegamenti; sono necessarie circa 900 ore per provvedere alla rimozione, manutenzione e rimessa in magazzino di quanto installato in precedenza. Il Comitato dei volontari che provvede alla realizzazione dell’opera è attualmente costituito da 50 soci, con un Consiglio di 7 membri che ne coordina tutte le attività; il socio più giovane è nato nel 1995 mentre il più anziano è nato nel 1928. Dal 1991 il grande abete luminoso è entrato nel Guinness dei Primati come l’Albero di Natale più grande del mondo, segno universale di pace e fratellanza tra i popoli.