“La stagione turistica 2022 è praticamente alle porte e la situazione al lago Trasimeno è preoccupante sotto molti aspetti”.
È diretto l’appello di Michele Benemio, presidente del Consorzio Urat (Unione ristoratori e albergatori del Trasimeno), alla politica per mettere in atto, tutti insieme, operatori del settore, amministratori e politici, provvedimenti per tenere sotto controllo e cercare di risolvere i gravi problemi che affliggono il comprensorio lacustre da troppo tempo. Il livello del lago scende, attualmente è -95, e con il perdurare della siccità la situazione è in peggioramento.
“Servono, a questo proposito, interventi strutturali a lungo termine – partendo dalla diga di Valfabbrica – per arrivare alla stabilizzazione del livello; una serie di interventi di manutenzione programmati e continuativi da subito, come il taglio delle alghe, i dragaggi, la pulizia di darsene e sponde, una seria lotta per il contenimento dei chironomidi. È anche indispensabile uno strumento straordinario, come un protocollo d’intesa, che possa permettere ai gestori delle spiagge, nella prossima estate, di togliere alghe, rifiuti e in generale di ripulire le sponde senza essere multati. È necessaria anche una diminuzione della tassa demaniale, viste le condizioni del lago. Inoltre è importante che venga rispettata e valorizzata la vocazione turistica del territorio, evitando progettualità e azioni in contrasto con tale principio”.
La stagione alle porte si presenta piena di incognite e di problemi, anche perché oltre a quelli legati alla realtà locale si aggiungono quelli nazionali, legati all’aumento vertiginoso delle bollette e delle materie prime. Ci sono poi progetti importanti per il territorio, mai portati a termine: da anni, ad esempio, si parla di pista ciclabile, che però ancora non è stata portata a termine e nella parte già a regime per lunghissimi tratti non è stata ancora asfaltata (cosa fondamentale per diventare un vero attrattore), è maltenuta e con segnaletica assolutamente insufficiente.
“Noi operatori pensiamo a coinvolgere i turisti – conclude il Presidente Benemio – come abbiamo sempre fatto. In sostanza, a commercializzare le nostre strutture e il comprensorio ci pensiamo da soli. Ma c’è una parte importante sulla quale, anche volendo, non possiamo intervenire. È alla politica e agli amministratori che spetta questo compito, e a loro va il nostro appello, per la tutela e lo sviluppo, sostenibile del territorio e della comunità”.